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lunedì 29 marzo 2021

Guviernu latru

 Guviernu puorcu, latru, camurrista!

Chi ne 'ncolla de tasse e de pisune!

Ah! chi potesse perdere la vista

Chillu chi dice male de Barbune!

  Chillu guviernu armenu avia ricchizza, 

E nun scurciava a nue li povarielli,

Ch'eramu sempre 'n gavia e cuntentizza

E nun avimu tutti sti fardiellu!....


giovedì 17 dicembre 2020

La fuga delle fate di Raffaele Arcuri

 

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 Sono ritornato da qualche anno e faccio ancora difficoltà a capire. Mi capita, sempre più spesso, di imbattermi sul web in siti di matrice filo borbonica, o in manifesti che inneggiano alla presunta epoca d’oro del regno di Napoli, alla iattura dell‘impresa garibaldina e alla colonizzazione piemontese, cause di ogni male attuale.

Da Reventino il Golfo di Sant‘Eufemia Lamezia TermeGran dibattito storico insomma.  Spendiamo tante risorse intellettuali e di pensiero a perorare cause secondarie e lontane e non ci accorgiamo che, sotto i nostri occhi e con il nostro consenso, c’è chi continua a colonizzarci. Un vero e proprio furto di magia e di paesaggio quello che sta avvenendo con i parchi eolici e con le multinazionali del vento che, come Normanni, Angioini, Svevi, Spagnoli, Borboni e Piemontesi, seguitano a depredare la Calabria. E noi nel frattempo siamo convinti di combattere una guerra giusta e necessaria, ci infogniamo in vicende di un passato sempre più remoto e assolviamo in questo modo gli ultimi 50 anni di dissennata politica regionale

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martedì 9 ottobre 2018

Risorgimento italiano.

Il regno dei Borbone.

Ottima analisi di Vincenzo Villella sul regno dei Borbone a Napoli.

sabato 25 novembre 2017

I Borbone e la religione.

Costituzione del Regno Delle due Sicilie 1848.


La religione di Stato è la Cattolica Apostolica Romana; gli altri culti non sono tollerati.

venerdì 28 ottobre 2016

Regno di Napoli

25 agosto 1832
Luogo di stampa: Napoli
Descrizione: Bando di Ferdinando II per la grazia di Dio re del Regno delle due Sicilie.

 Sugli olii che si immettono per la via di terra nel comune di Gallipoli con vetture, sarà riscosso il diritto di grana quarantadue su di ogni vettura, in qualunque modo venga questa tirata o con uno, o con due, o con più animali. Per gli olii che si immettono in Gallipoli a schiena sarà dovuto un grano a stajo.

 Napoli Stamperia Reale 25 agosto 1832.


venerdì 30 settembre 2016

L'Italia al tempo dei Borbone

Al tempo dei Borbone, i nobili calabresi  vivevano quasi esclusivamente a Napoli e affidavano ad altri la gestione dei loro immobili.
 A proposito dei d'Aquino  e in particolare della principessa Isabella Caracciolo, scrive Vincenzo Villella ( Storicittà settembre 2016  n. 232,  pag 26): " Dimorando a Napoli, la principessa  scese in Calabria soltanto due volte (nel 1765 e nel 1790) perché costrettavi dal re sotto la minaccia di confisca del feudo."

sabato 17 settembre 2016

L'Italia al tempo dei Borbone

"All'inizio del 1700, la Calabria... si presentava con una propria fisionomia economico-sociale, quasi priva di relazioni commerciali col resto d'Italia e del mondo.
 I pochi scambi si realizzavano attraverso alcuni piccoli scali marittimi quali Diamante,Paola, Tropea, Gioia Tauro, Scilla posti lungo le coste occidentali e Reggio, Soverato, Crotone posti lungo  lungo la costa ionica "

venerdì 25 aprile 2014

lunedì 5 dicembre 2011

Pater noster dei liberali calabresi - Dicembre 1866

 O patri nostri, ch'a Firenze stati,
lodatu sempi sia lu nome vostru,
però li mali nostri rimirati,
sentiti cu pietà lu dolu nostru,
ca si cu carità vui 'ndi sentiti
certu non fati cchiù ciò chi faciti.


lunedì 14 novembre 2011

Ariano Irpino

(Settembre 1860)

"Nelle regioni  meridionali stava nascendo un vasto movimento di protesta dei contadini
  che , delusi nelle speranze di risolvere il secolare problema  del possesso della terra, si schieravano contro i poteri moderati instaurati dopo l’arrivo delle camicie rosse.












giovedì 3 novembre 2011

Questa è Affrica !

Il medico  modenese Luigi Carlo Farini, già dittatore di Emilia e Romagna nel 1859, e poi ministro dell'Interno del Regno Sardo, viene designato nell'ottobre 1860, luogotenente del Re nelle province napoletane appena annesse, dopo la conquista garibaldina.









mercoledì 14 settembre 2011

Canto popolare calabrese

Se i calabresi, come qualcuno sostiene, amavano tanto i borboni perchè
creavano canti come questi? :

“O mamma sienti, sienti o’ mamma mia
l’anu visti partire stamatina
tutti quanti cantavenu ppe ra via.
M’anu dittu ca jienu a Suveratu
ppe si jiuncire tutti assiemi a Garibardi
ca de Riggiu l’autru juernu edi arrivatu
su juti tutti quanti ppe ci dire
ca ppe ra libertà vuenu murire
ppe ra casa nostra liberati
de chissi puerci sbirri sconsacrati.”


venerdì 15 luglio 2011

I Savoia e il Sud

" di una falsa partenza si deve, in un certo senso, parlare quando ci si riferisce al 17 marzo 1861 quale data d'inizio della nostra storia nazionale contemporanea:  troppe sono le differenze sul terreno, troppo radicate le concezioni sabaudecentriche, troppi gli stati d'assedio e le cacce all'uomo nelle campagne meridionali, e considerare quella data come la data dell'autentico inizio della libera e democratica convivenza, con pari dignità ed eguali possibilità di sviluppo, delle diverse popolazioni confluite nello Stato unitario  italiano."



domenica 3 luglio 2011

I Savoia e il Sud

" Uno degli errori del regno sabaudo fu comunque lo scioglimento delle forze garibaldine, che godevano ancora molta popolarità, ma di cui i militari di carriera si fidavano pochissimo. Se le avessero integrate nell'esercito regolare, sarebbe andata allo sbando un po' meno gente addestrata all'uso delle armi, e soprattutto se ne sarebbe avvantaggiata l'immagine di un esercito che appariva "straniero" quasi quanto i  francesi, gli austriaci e gli spagnoli. Si può citare in proposito il caso del brigante Chiavone, "capomassa" di una banda che operava a cavallo dei confini meridionali dello Stato Pontificio, il quale aveva per l'eroe dei due mondi quasi un'idolatria, al punto di farsi chiamare il " Garibaldi dei Borboni".  Dei volontari garibaldini furono mantenuti solo alcuni reparti, come la famigerata "Legione Ungherese, che potevano essere utilizzati come brutale forza d'urto di un'indiscriminata azione repressiva.

da: Tarquinio Maiorino, Storia e leggende di  briganti e brigantesse , Piemme 1997,  pag 98

giovedì 23 giugno 2011

I Savoia e il Sud



" Se i padroni specialmente di territori campestri facessero migliori condizioni di vita ai coloni, questi non si getterebbero disperati alla incerta ventura di campar meglio col lavoro in remoti paesi.Ed invero, se nelle province meridionali le  strettezze, in cui dai proprietarii sono tenute le povere famiglie campestri, non fossero così dure e intollerabili, il brigantaggio non avrebbe avuti sì numerosi manutegnoli, né la civiltà nostra sarebbe stata disonorata. [...] "

da G. Frigyessy, L'Italia nel 1867 vol. I p. 477

giovedì 9 giugno 2011

La Calabria al tempo dei Borboni

(Durante il regno di Carlo di Borbone) il sistema della tassazione era privo del  più elementare  principio di equità
 e ciò spinse il governo ad avviare un nuovo catasto, detto onciario.... La riforma segnò, indubbiamente, un progresso rispetto al precedente sistema, se non per i tributi, osserva Villani, almeno per l'uniformità  nel rilevamento dei dati. Il catasto però rimase lontano dai principi di equità, che erano vigenti in Lombardia e Piemonte, per cui nelle terre del regno di Napoli  più si era  ricchi e meno, in proporzione si pagava.


sabato 4 giugno 2011

La Calabria al tempo dei Borboni

Il calabrese Francescantonio Grimaldi di Seminara, nelle sue “Riflessioni sopra l’ineguaglianza tra gli uomini,”così descriveva nel 1779 la vita dei nostri piccoli paesi di provincia: “..un misto bizzarro di vita semplice e campestre, frammischiata di vecchi pregiudizi di secoli barbari e d’ignoranza, e condita, di quando in quando, del lusso e dei costumi correnti […] La sfera delle idee è ristrettissima, a proporzione della piccolezza degli oggetti che formano la base de’ loro bisogni, le arti sono rozze ed in picciol numero, le scienze non vi penetrano che per riverbero delle Capitali, ma non vi prendono mai radice […] ancora un residuo del carattere degli antichi nostri barbari; le piccole offese spesso sono cagione di atroci omicidi, le inimicizie sono durevoli e perniciose, il punto d’onore prevale ad ogni altro sentimento […] secondo il ristretto numero de’ loro bisogni”.

lunedì 23 maggio 2011

I Savoia e il Sud

(L'Italia ) "per molte delle élites politiche e culturali  risorgimentali e, dunque, innanzitutto  piemontesi era un Paese  di cui volevano  l'unità, ma che non amavano, che non sentivano neanche il bisogno di conoscere. Cavour viaggiò nell'Europa del Nord, ma il punto più a  sud dove si spinse fu  Firenze. [...] Al Parlamento subalpino, mentre era in corso la spedizione di Garibaldi, si discusse che fare del Sud e alcuni deputati della maggioranza  auspicarono ( non è una battuta, sta agli atti) un forte decollo economico incrementando la coltivazione delle banane e dei datteri "



lunedì 16 maggio 2011

La Calabria al tempo dei Borboni

"Quando Giuseppe Bonaparte volle fare nel 1806 il giro del suo regno, fu costretto a fermarsi a Lagonegro dove la strada rotabile terminava e dovette continuare il cammino a cavallo. Sotto Murat la strada fu portata a Castrovillari e iniziata a tronconi in parecchi punti intermediari; ma essa fu totalmente completata solo negli anni che seguirono il ritorno dei Borboni....

martedì 3 maggio 2011

La Calabria al tempo dei Borboni

Vincenzo Padula : Persone in Calabria

" Il Calabrese nasce tra i porci e le porcelle. Questi, che insieme ai ghiri, sono i soli animali privilegiati di avere attorno al corpo uno strato di grasso, sono in sommo pregio tra noi; e fu un frate calabrese colui che disse: «Se il porco avesse l'ali sarebbe simile all'angelo Gabriele.» Perlustrate i nostri paesi; lasciate da parte i tre o quattro edifici di nobile apparenza; visitate l'uno appo l'altro quei bugigattoli, dove stivate, pigiate, affumicate albergano le famiglie del popolo, e sempre e da per tutto il medesimo spettacolo di miseria attristerà gli occhi vostri.