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mercoledì 13 gennaio 2021

Grispedde a Serra d'Acinu

 


A ra Serra d'acinu ne faciamu nu saccu.Tata miu se levava  d'a matina e vuddia nu quartu e patate . Mo te pue immaginare quante grispedde cce venianu ? Nue diciamu nu saccu e nna sporta. A ra Serra d'Acinu tutti faciamu e grispedde . Tu sai tutti a gianti chi abitavanu a ra Serra D'acinu ? A ra Serra d'acinu un se facianu grispedde sulu quannu  c'era statu ncunu luttu.

Alessandro Cimino

 

sabato 21 novembre 2020

Vrodata: brodaglia

Nel paese, nei tempi passati, niente andava perduto; si utilizzava tutto e quando ciò non era possible si rimandava alla prima occasione buona per farlo. Si metteva da parte l'oggetto per tirarlo fuori all'occorrenza.   C'era un detto che diceva: sarva ca serve; se  non oggi  ci sarà un giorno in cui questo oggetto ti sarà utile. Quindi, mettilo da parte.

Tra le cose che non si sprecavano c'era l'acqua di cottura della pasta. Invece di buttarla dopo averla scolata, si metteva da parte, e, subito dopo aver pranzato, veniva impiegata per lavare i piatti.  Allora mancavano i detersivi  e l'acqua utilizzata, per la presenza dell'amido, facilitava la pulitura di piatti e posate. I resti finivano  nella pentola o nel contenitore usato per il lavaggio. Il tutto con l'aggiunta  di un po' di caniglia veniva poi dato ai maiali. Era a vrodata che  i suini sorseggiavano con gusto.

sabato 28 dicembre 2019

U puorcu.


Avimu fattu u puorcu.

sabato 16 novembre 2019

domenica 10 novembre 2019

sabato 20 aprile 2019

sabato 19 maggio 2018

u tuppu.

Crocchia; cipollotto.

mercoledì 28 marzo 2018

giovedì 2 novembre 2017

lunedì 16 ottobre 2017

Canto per la sposa

Nei tempi passati, prima delle nozze, si portava il corredo dalla casa della sposa in quella dello sposo. In alcuni paesi come a  Trebisacce,   ci si recava suonando il tamburello e cantando la canzone seguente:


 " mprima  arrivata saluto li mura,
Le porte, le finestre e l'abitanti.
Llà intru ce si tu, cara signura
Chi cummanni lu sule e lu levanti; 
Nu lazzu d'oru puorti  a sta cintura, 
N'aquila mienzu pare ca cce canti!
Viatu chi te serve e chi t'adora! "

martedì 14 marzo 2017

sabato 21 gennaio 2017

Un porco in fuga.

Oggi sono poche le famiglie che allevano il maiale per proprio uso e consumo. La maggior parte preferisce comprarlo bell'e  squartato e poi farsi insaccare le carni dagli esperti.Una volta in ogni famiglia, di porci se ne allevavano almeno due, uno grande e uno piccolo (rivuotu). Gli unici a non preoccuparsi di allevare o fare allevare un maiale erano il prete e il sacrestano, ma loro non avevano bisogno di prepararsi il salame perché a Pasqua, quando facevano il giro per benedire le case, ne raccoglievano tanto che avrebbero potuto aprire una salumeria.

mercoledì 4 marzo 2015

e repitanti (repute)

e repitanti erano delle donne che, a pagamento,  piangevano durante i funerali.  Si scioglievano  i lunghi capelli, strappandone alcune ciocche, si graffiavano il viso e cantavano le lodi del trapassato.

domenica 4 gennaio 2015

venerdì 2 gennaio 2015

mercoledì 31 dicembre 2014

U patrune e ru puorcu - Il padrone e il maiale





-Ccu ttuttu ca sì puorcu, senza cuntu
t‘usu riguardi e tte dugnu vrudate...
E ppecchì ‘u’  ddici ca ‘stu viernu ‘e scuntu
menze a ssazizze e mmenze a ssupprissate?
                                        V. Butera

mercoledì 18 dicembre 2013

Tradizioni

Gildo e Antonietta Rubino, E. Baratta...














martedì 21 maggio 2013

cuonzulu




Quando una persona muore, per tre giorni  si va a fare visita ai congiunti del morto. I parenti e gli amici  offrono in questo periodo il «cuonzulu»,   cioè preparano e portano i  pasti alla famiglia del morto.  Alcuni preferiscono inviare dolci, caffè o altre bevande.




Lu muortu steva int’a l’ata stanza,
lu cuònzulu purtavu compa Pippinu:
broru cu ttagliulini in abbondanza.
Ova, carnu, furmaggiu, frutti e vvinu.

Punzava ognunu ri sta compagnia:
Embè, fatti capanna, panza mia!
Mo cu na scafarèia ri quistu bbroru
Munamu abbasci lacrumu e dduloru.

mercoledì 30 marzo 2011

Superstizioni cujjentare (2)


  Acquazzone: predice buona fortuna quando cade sulla sposa. Si dice: “Sposa bagnata, sposa fortunata”. Per esprimere il favore che la fortuna elargisce ai ricchi, in Calabria è diffuso il detto: “A ri ricchi chiove a ri ziti\a ri poveri chiove a ra fravica” (Sui ricchi piove il giorno delle nozze,\per i poveri piove sulla casa in costruzione).