Nel paese, nei tempi passati, niente andava perduto; si utilizzava tutto e quando ciò non era possible si rimandava alla prima occasione buona per farlo. Si metteva da parte l'oggetto per tirarlo fuori all'occorrenza. C'era un detto che diceva: sarva ca serve; se non oggi ci sarà un giorno in cui questo oggetto ti sarà utile. Quindi, mettilo da parte.
Tra le cose che non si sprecavano c'era l'acqua di cottura della pasta. Invece di buttarla dopo averla scolata, si metteva da parte, e, subito dopo aver pranzato, veniva impiegata per lavare i piatti. Allora mancavano i detersivi e l'acqua utilizzata, per la presenza dell'amido, facilitava la pulitura di piatti e posate. I resti finivano nella pentola o nel contenitore usato per il lavaggio. Il tutto con l'aggiunta di un po' di caniglia veniva poi dato ai maiali. Era a vrodata che i suini sorseggiavano con gusto.
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