giovedì 29 ottobre 2020

All'aria aperta.

 Sino agli anni Cinquanta a Conflenti  non esistevano, tranne poche eccezioni,  gabinetti nell'interno delle case.  E allora?  Non c'erano  molte soluzioni.  Le donne  utilizzavano l'orinale, in dialetto "pisciaturu", oppure, come qualcuno lo chiamava affettuosamente "u zu Peppe". Lo si teneva, generalmente, nella parte inferiore  del comodino ( a colonnetta), vicino al letto. Quand'era colmo, lo si portava in campagna o si versava direttamente nella via. Gli uomini, invece, per compiere i loro bisogni, piccoli o grandi si recavano fuori dalle mura domestiche.  Per  i "piccoli" non c'era problema: ogni angolo di  via era buono allo scopo; per i "grandi" invece si faceva più attenzione e per evitare occhi indiscreti ci si recava in spazi a cielo aperto situati nella periferia del paese, nelle vie che  portano  al fiume  o alle campagne. In dialetto si chiamavano "cacaturi", parola che chiarisce subito la loro funzione. A Conflenti Superiore i  più frequentati erano quattro: A timpa e cani,  Santu Nicola,  a scinnuta d'u jume ( chianiettu) a via de l'acquidottu (o d'u canale).  La scelta avveniva secondo l'urgenza o la vicinanza. Se c'era qualcuno che attraversava il paese con grande fretta, si sapeva già la destinazione. In questi  luoghi bisognava muoversi  con attenzione, come in un campo minato, per evitare d'inciampare nei "ricordini" freschi o d'annata lasciati dai precedenti visitatori. Ci si andava da soli o in compagnia e in quest'ultimo caso, nell'attesa di alleggerirsi, si avviava una conversazione col vicino. La pulizia finale? Immaginatela! Allora la carta igienica non era ancora in commercio, la carta scarseggiava  e si utilizzavano foglie d'alberi o d'arbusti. Qualche volta nell'insieme di foglie  ce n'era qualcuna d'ortica e allora  per il povero malcapitato erano dolori. Sporchi? No, figli dell'epoca.

Mala fimmina

 Mala fimmina e cavaddru e carrozza , fau bona gioventù e mala vicchizza.

sabato 24 ottobre 2020

Lavaturu

Foto U. Stranges.
 

martedì 20 ottobre 2020

martedì 13 ottobre 2020

uva passula

 era l'uva che si appendeva al soffitto per farla appassire e mangiarla a Natale. (uva passa)

Messa in ricordo di Elvira Caruso.

In ricordo di Elvira Caruso.

domenica 11 ottobre 2020

Poesia popolare.

 Acelluzzu chi vuoli ppe lli mari

Salutimila la gnura cummari

Salutami la fimmina cchiù bella

Chi tene ncapu tuppu e zagarella;

Salutamila chilla ch'è cchiù brutta

Chi tene lu tuppu e la capu rutta

mercoledì 7 ottobre 2020

lunedì 5 ottobre 2020

Paesi calabresi


 Campora 1960.

sabato 3 ottobre 2020

Per Teresa

 o Tire' iu t'avia dittu mu te stave attenta

ma tu cumu sempre ha' fattu e capu tue

mo  ciangi e te dispieri e un sai chi fare

ed iu und'aiu cunzigli e te dunare.

Chi t'aju e dire?

e cirasa su bone e duci assai,

ma certe vote u cuocciu te rimane.

Mo tenetilu e ngliuttetilu sanu.

Tirè! su' cazzi tue !

venerdì 2 ottobre 2020

Festa dei nonni.

 Su passati l'anni e simu diventati   nanni e catananni, ma chi gioia quannu c'è nu nipute chi t'abbrazza.

giovedì 1 ottobre 2020