mercoledì 4 marzo 2015

e repitanti (repute)

e repitanti erano delle donne che, a pagamento,  piangevano durante i funerali.  Si scioglievano  i lunghi capelli, strappandone alcune ciocche, si graffiavano il viso e cantavano le lodi del trapassato.



Esse si recavano nella casa del morto e precedevano il corteo funebre; una di esse portava una fiaccola (a Conflenti un braciere. L'ultima di queste donne si chiamava Alfonsina)
Corrispondono alle prefiche (dal latino paefica), conosciute nell'Antico Egitto, in Grecia e nell'antica Roma. In Italia, particolarmente nell'Italia Meridionale, questa tradizione fu conservata sino alla fine del secolo XX°.(A Vibo, in paesi di montagna perdurò sino agli anni ottanta. A  Conflenti agli anni quaranta.) Nei paesi della Grecia salentina esistevano i " chiangimienti", nenie di origine greca. 
A Conflenti i lamenti rituali venivano chiamati trivuli.
Qualche volta  alla fine fine di ogni strofa si ripetevano dei ritornelli musicali chiamati  rèpiti (da cui repitanti)


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