mercoledì 30 marzo 2011

Superstizioni cujjentare (2)


  Acquazzone: predice buona fortuna quando cade sulla sposa. Si dice: “Sposa bagnata, sposa fortunata”. Per esprimere il favore che la fortuna elargisce ai ricchi, in Calabria è diffuso il detto: “A ri ricchi chiove a ri ziti\a ri poveri chiove a ra fravica” (Sui ricchi piove il giorno delle nozze,\per i poveri piove sulla casa in costruzione).



  Vento che ulula: annuncio di sciagure, ma si possono evitare dimostrando abilità. A sostegno di tale concezione si racconta: “Una volta il vento fece volare il gilet di un uomo sulla chioma di un’alta quercia; se l’uomo non fosse riuscito a prenderlo, è certo che sarebbe morto”.
  Tuoni e fulmini: per allontanare il male che annunciano, si devono fare scongiuri oppure ricorrere alla religione accendendo la candela della Candelora (una candela benedetta durante una funzione sacra in chiesa). Il calabrese, inoltre, recita questa preghiera: “Tùani e lampi, facìtive arrassu,\chista è ra casa de Santu Sassu;\Santu Sassu e Santu Simione,\chista è ra casa de nostro Signore (Tuoni e lampi, allontanatevi,\questa è la casa di Santo Sasso;\Santo Sasso e Santo Simone,\questa è la casa di nostro Signore).
  Terremoti: hanno perso il carattere minaccioso che ebbero nel mondo antico. I segni provenienti dalla terra erano considerati infausti (perché la terra è sede delle tombe e del tenebroso mondo dell’aldilà; il cristianesimo ha posto l’inferno nella profondità delle sue viscere); oltre a preannunciare gravi danni per lo stato, i terremoti premonivano su carestie e siccità.

da: I segni e i sogni di Vittoria Butera

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