lunedì 14 marzo 2011

Francesco Stocco












Nelle foto: la statua di F. Stocco e la sua casa nativa.

 Francesco Stocco era nato nel 1806  ad Adami di Decollatura  (lo stesso luogo nativo del poeta  dialettale Michele Pane) in una  famiglia aristocratica che aveva rapporti di amicizia con la casa reale dei Borbone.       


L’anno della sua nascita il principe ereditario  Francesco, in fuga verso la Sicilia, fece una sosta nella casa  del barone Stocco ad Adami. In seguito, a Messina, tenne a battesimo il bambino che in suo onore fu chiamato Francesco.
 Dopo aver compiuto gli studi a Cosenza, a 18 anni, Francesco Stocco, fu chiamato a Napoli, dove il re lo nominò cavallerizzo di corte. In questa città seguì anche le lezioni del letterato Basilio Puoti.
Qualche anno dopo, mentre era in Calabria, attirato  dalle idee mazziniane Stocco entrò a far parte dei “ Figli della Giovane Italia “,  setta liberale formata dal pizzitano  Benedetto Musolino.
Nel 1847 , accusato di complotto contro lo Stato, fu arrestato. Fu liberato quando fu concessa la Costituzione. Nel  1848 insieme a Giovanni Nicotera e Alessandro Toja partecipò alla rivoluzione dell’Angitola.  Fallita l’insurrezione preferì  abbandonare il Regno di Napoli.  Fu quindi a Malta, Marsiglia e Napoli.
Nel 1860  si unì a Garibaldi, che aveva conosciuto a Marsiglia, per la spedizione dei Mille. Dopo lo sbarco a Marsala   fu uno dei sette capitani che guidarono le camicie rosse. Ebbe modo di distinguersi più volte. In particolare a Calatafimi, dove fu ferito al braccio destro,  e a Caserta. In quest’ultima città fu nominato generale di brigata da Garibaldi.
A Soveria Mannelli si occupò del disarmo delle forze borboniche.
Fu governatore della Provincia di Catanzaro e insieme a Ferdinando Bianchi costituì il corpo “ Cacciatori della Sila”, formato da volontari  calabresi. Questa formazione si distinse nella battaglia del Volturno.
Fu deputato al Parlamento per il collegio di Nicastro nella 8a e 9a  legislatura. Nel 1866 si dimise ed abbandonò la vita politica.
Morì a Nicastro l’8 novembre 1880.

Nessun commento: