L’unità
d’Italia fu sempre antico e continuo desiderio di tutti gli Italiani
intelligenti e generosi.
Dante
voleva l’unità del mondo con a capo l’Italia, la monarchia universale con due
capi l’imperatore e
il
papa: questa era una poesia ma ha il suo valore storico, perché indica che
l’unità religiosa del medio evo era già rotta e divisa in due.
Nel
decimoquinto secolo si ordinarono gli stati d’Europa mediante la forza e la
conquista: in Italia si cercò
l’equilibrio tra le signorie, e la libertà municipale impedì l’unità nazionale.
Il primo concetto di fondare
in Italia uno stato grande e forte fu di Nicolò Machiavelli, il quale ideava un
principe cui dava consigli
ed ammaestramenti tratti dalla sapienza politica de’ romani, gli diceva di
tenere la religione come
mezzo, adoperare forza ed astuzia, e non aborrire neppure dai delitti che
giovano ad un gran fine.
La
chiesa di Roma udì quei consigli, tenne la religione come mezzo, adoperò forza,
astuzia, delitti
d’ogni
specie, e fondò il suo stato in mezzo d’Italia. Ci vollero tre secoli di
servitù straniera e clericale,
ci
volle un gran cumulo di scelleratezze nefande per agguagliarci tutti nel dolore
e nella vergogna, per
toglierci
quel sentimento municipale che ci diede una personalità spiccata e ci tenne
sempre divisi,
fiacchi,
e servi. Come il dolore ci fece risentire, e pensammo a riacquistare libertà,
la prima forma che ci si presentò spontanea fu la repubblica, l’unità nazionale
repubblicana una gran lega dei comuni. E
questo
fu il concetto rappresentato dal Mazzini, il quale non intese quanta è la
potenza del papa, e
credette
di abbatterla come quella di ogni principe che è mandato via. Il Gioberti che
l’intendeva, ma
era
poeta più che filosofo, propose la federazione dei principi italiani con a capo
il papa. Oggi l’Italia
ha
trovato spontaneamente la sua forma politica nella monarchia, la quale sola può
conservare l’unità: e l’unità d’Italia vuoi dire caduta immediata del potere
temporale del papa, decadimento dello spirituale, mutamento certo nella
coscienza dei popoli, trasformazione non pure del cattolicesimo ma del
cristianesimo. Se l’Italia fosse repubblica non potrebbe essere che una
federazione di repubbliche, delle quali più che la metà sarebbero del papa.
Nessun commento:
Posta un commento