‘a duminica d'e parme
Si andava in chiesa con
enormi rami d’ulivo per farli benedire. I rami erano addobbati con fiori
(viole) e dolci (soprattutto caramelle). Qualcuno metteva anche
taralli e nastri colorati.
A ra ghiesa se
facia ‘u summurcu (Santo Sepolcro)
Durante gli ultimi giorni
della settimana santa (da giovedì a sabato mattina), periodo che a
Conflenti veniva chiamato: ‘e quarant’ure, le campane restavano
mute e per annunziare le funzioni religiose si passava nelle vie
agitando ‘a truoccula (strumento in legno con quattro cerchi
di ferro nell’interno che produce un suono crepitante. In italiano:
crepitacolo o battola)
Nello stesso periodo si usava ‘a griddrera o sonatocca. In italiano: raganella (strumento di legno formato da un parallelepipedo fornito di una linguetta elastica e girevole attorno a un manico terminante in una rotella dentata che, facendo saltellare la linguetta, produce un suono crepitante (Gabrielli- Dizionario della lingua italiana- Signorelli).
A Conflenti si usava
come materiale la canna e, per fare la ruota dentata, “’na
rocchetta”. Di solito questi strumenti li facevano i falegnami, ma
molti ragazzi erano abili a costruirseli da soli.
Giotto:Entrata in Gerusalemme
Parma chiuvusa, gregna gravusa
Se piove il giorno delle
palme, il raccolto delle messi è abbondante.
Giotto:Entrata in Gerusalemme
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