Un po' di Conflenti all'aeroporto di Lamezia.
acal, Eugenio Ripepe ha deciso di inoltrare istanza all’Enac per l’intitolazione del viale dello scalo aeroportuale all’astronomo lametino Massimo Cimino.
Massimo Cimino era figlio del conflentese Guido Cimino, magistrato e scrittore.
Aeroporto, viale intitolato all’astronomo Massimo Cimino
Lamezia Terme, 2 Marzo - Il presidente della Sacal, Eugenio Ripepe ha deciso di inoltrare istanza all’Enac per l’intitolazione del viale dello scalo aeroportuale all’astronomo lametino Massimo Cimino. Ripepe, nel rimarcare l’importanza di tale decisione precisa che la scelta di intitolare a Massimo Cimino il viale dell’aeroporto è dovuta al fatto che quest’ultimo sia stato “un grande astronomo, che ha rappresentato nel mondo la Calabria e la Città di Lamezia. Ci è sembrato quindi più che legittimo titolare uno dei viali dell’area aeroportuale ad uno studioso calabrese, la cui figura professionale, che risulta essere di grande spessore culturale, riesce a coniugare le esigenze di visibilità della sua Città natale, Lamezia Terme, con quelle di arricchimento culturale della struttura aeroportuale. Siamo sicuri che anche l’Enac terrà in considerazione l’importanza della richiesta”.
Chi è l’astronomo Massimo Cimino
Figura professionale di alto spessore culturale, Massimo Cimino nasce a Nicastro il 6 agosto del 1908. Dopo la laurea in matematica vince il concorso per assistente a cattedra di Astronomia e, in seguito, diventa aiuto-astronomo all’Osservatorio di Roma. Perfezionatosi nel 1950 negli Stati Uniti nei due Osservatori allora più importanti al mondo, Monte Palomar e Monte Wilson, ritorna in Italia e insegna Meccanica celeste a Roma dove, parallelamente, riorganizza l’attività scientifica dell’Osservatorio di Monte Mario, facendone uno dei centri più prestigiosi per lo studio del Sole, e promuove la costruzione dei telescopi di campo Imperatore e di Monteporzio. E’ direttore dell’Osservatorio di Monte Mario e del museo Astronomico copernicano fino al 1978. Studioso di astrofisica, Meccanica celeste, Relatività e Fisica solare, ambito in cui diresse otto spedizioni scientifiche in tutto il mondo per osservazioni di eclissi , compie importanti studi sulla corona e sulle macchie solari. Prima di morire a Roma nel 1991, dedica parte delle sue ricerche alla Storia dell’Astronomia. E’ stato socio dell’Accademia dei Lincei e membro dell’Unione Astronomica internazionale e della Lunar Society.
(il Lametino-2 marzo 2010)
Chi è l’astronomo Massimo Cimino
Figura professionale di alto spessore culturale, Massimo Cimino nasce a Nicastro il 6 agosto del 1908. Dopo la laurea in matematica vince il concorso per assistente a cattedra di Astronomia e, in seguito, diventa aiuto-astronomo all’Osservatorio di Roma. Perfezionatosi nel 1950 negli Stati Uniti nei due Osservatori allora più importanti al mondo, Monte Palomar e Monte Wilson, ritorna in Italia e insegna Meccanica celeste a Roma dove, parallelamente, riorganizza l’attività scientifica dell’Osservatorio di Monte Mario, facendone uno dei centri più prestigiosi per lo studio del Sole, e promuove la costruzione dei telescopi di campo Imperatore e di Monteporzio. E’ direttore dell’Osservatorio di Monte Mario e del museo Astronomico copernicano fino al 1978. Studioso di astrofisica, Meccanica celeste, Relatività e Fisica solare, ambito in cui diresse otto spedizioni scientifiche in tutto il mondo per osservazioni di eclissi , compie importanti studi sulla corona e sulle macchie solari. Prima di morire a Roma nel 1991, dedica parte delle sue ricerche alla Storia dell’Astronomia. E’ stato socio dell’Accademia dei Lincei e membro dell’Unione Astronomica internazionale e della Lunar Society.
(il Lametino-2 marzo 2010)
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