Conflenti non era un'isola felice.
Nella prima metà del Novecento, nel paese, la violenza fisica alle donne, in tante case e non solo in quelle povere, era continua, quasi quotidiana. Nei paesi vicini la situazione non era diversa. Gli uomini credevano che fosse un loro diritto picchiare le donne; su di loro sfogavano la propria rabbia. " A chine puozzo, a muglierma puozzu " diceva un nostro proverbio; voleva dire che l'uomo si riteneva padrone assoluto della donna e poteva farne quel che voleva. L'altro sesso accettava la violenza con rassegnazione.
La violenza sessuale avveniva nell'indifferenza quasi totale. Gli uomini acquisivano maggior prestigio e continuavano la loro vita quotidiana con un nuovo trofeo da esibire e pronti al prossimo assalto. Erano " fimminieri" si diceva, quasi a giustificarli. Non ho mai sentito nessuno dire ch'erano dei maiali. Le donne perdevano in reputazione e avevano contro tutto l'ambiente perché "si sa, una donna che subisce violenza è sempre consenziente" . Le ragazze stuprate erano, in fretta e furia, spedite in conventi o in altre città e se ne perdevano le tracce. Per la famiglia era una vergogna che una figlia fosse stata violata e cercavano di far sparire velocemente "il corpo del reato". Per alcune si preparavano matrimoni riparatori con gli scemi del villaggio.
Questo era il nostro mondo.
2 commenti:
quando io o visto la foto il mio cuore subbito ma fatto ricordo di qualche persona del nostro paese. l'uomo si chiamava fiore e lamoglie si chiamava caterina l'umo a preso la moglie e la sbattuta contro la parete della camera e li ci stava u quadro non vetro immagina cosa e successo lapovera donna a ricevuto tanti tagli alle spalle e lui come se niente sarebe successo e nessuno dei parenti a fatto nienti dove e stata la lege per quella povera donna ancora dopo 53 anni mi sento i brividi sulla pelle
tieni ragiune. A ri cujjienti tanti mariti minavanu e mugliere e nessunu dicia nente. Mancu e fimmine chi pigliavanu e botte un dicianu nente. se dicia puru ca certi patri avianu violentatu e figlie. Tutti sapianu e nessunu parrava.
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