nannama me cuntava:
quannu c'è statu u terrimuotu, u
novecientu e uottu, aspettavamu u re.
Tannu un c'eranu cinema e televisione
e giornali un ne cumpràvamu. Veramente un sacciu mancu si ci
n'eranu. Iu un sapia né lejere né scrivere. N'avianu dittu ca u
re venia e dicianu ca passava d'i Cujjienti pe jire a Marturanu. Nue
'un sapiamu cum'era. Ma nu re cumu pò d'essere? Riccu, bieddru,
autu. Suprattuttu autu. 'un sapiamu si venia cu nu cavaddru o cu na
machina. E si era autu aviamu e fare tuttu u possibile pe ru fare
passare. Allora chi avimu fattu? Ne simu appricati e pe tri notti e
tri juorni, avimu tagliatu tutte e cime vasce e l'arvuli d'a strada de duve avia de passare
e l'avimu ricote.
Pue è benutu u juornu ca u re è
arrivatu.
C'era ra musica. A ri barcuni d'i ricchi c'eranu cuverte damascate.
Simu juti tutti supra a strada a
gridare:
Viva il re! Viva la regina!
Eramu tanti: fimmine, uomini,
guagliuni.
Passa na machina.
Ma u re 'un se vide.
Davanti chi guida c'è unu cu nu cappieddru chi
pare nu colonnellu. Arriati puru due chi parenu comandanti.
Ma u re duv'è? Se vide sulu na manu
chi se aza e se move e nu capieddru supra nu sedile. U re 'un c'è.
Nessunu 'u vide.
- Pienzica è arriati cu l'autre
machine. Cussì avimu penzato.
E machine arrivano a ra madonna e se
fermanu davanti a ghiesa. Chiru chi paria nu colonnellu e chi
guidava a machina scinne e va a raperire a porta duve na manu
continua a se movere. Pue se minte sull'attenti e se vide unu chi
scinne: mamma cum'è basciu, pare nu nanu!
Nessunu penza ca è u re. Pue unu
grida: Viva il re.
Simu rimasti e simu stati citu pe nu
pocu pecchì un cridiamu a l'uocchi nuostri. Pue 'un sacciu pecchì
'ncunu ha gridatu: Viva a regina! E tutti 'nzieme avimu rispunnutu:
Viva a regina! Pienzica pe a ringraziare ca se l'avia spusatu.
Però quant'è basciu nu re!
Però quant'è basciu nu re!
Antonio Coltellaro
Traduzione:
Mia nonna mi raccontava:
Quando c'è stato il terremoto, nel 1908, aspettavamo il re. Allora non c'erano cinema e televisione e giornali non ne compravamo. Veramente non so neanche se ce n'erano. Io non sapevo né leggere né scrivere. Ci avevano detto che il re sarebbe venuto e che sarebbe passato da Conflenti per andare a Martirano. Noi non sapevamo com'era. Ma un re come può essere? Ricco, bello, alto. Soprattutto alto. Non sapevamo se sarebbe venuto a cavallo o in macchina. E se era alto dovevamo fare tutto il possibile per farlo passare. Allora che abbiamo fatto? Ci siamo dati da fare e per tre notti e tre giorni abbiamo tagliato tutti i rami bassi degli alberi e li abbiamo portati via.
Poi è venuto il giorno che il re è arrivato.
C'era la banda e sui balconi dei ricchi, apparivano coperte damascate.
Eravamo tutti sulla strada a gridare:
Viva il re! Viva la regina!
Eravamo in tanti: uomini, donne, bambini.
Passa una macchina, ma il re non si vede.
Davanti, alla guida, c'è qualcuno che porta un cappello che lo fa sembrare un colonnello. I due dietro sembrano due comandanti.
Ma il re dov'è? Si vede solo una mano sollevata che si agita e un cappello poggiato sul sedile. Il re non c'è. Nessuno lo vede.
- Forse è dietro, nelle altre macchine. Così abbiamo pensato.
Le macchine arrivano e si fermano davanti alla chiesa.
Colui che guidava la macchina e che sembrava un colonnello scende e va ad aprire la portiera dove una mano continua a muoversi. Poi si mette sull'attenti e si vede qualcuno che scende: mamma com'è basso, sembra un nano!
Nessuno pensa che sia il re. Poi qualcuno grida: Viva il re!
Per un attimo siamo rimasti stupiti e in silenzio. Non credevamo ai nostri occhi. Poi non so perché qualcuno ha gridato: Viva la regina! E tutti insieme abbiamo gridato: Viva la regina! Forse per ringraziarla d'averlo sposato.
Però quant'è basso un re!
Traduzione:
Mia nonna mi raccontava:
Quando c'è stato il terremoto, nel 1908, aspettavamo il re. Allora non c'erano cinema e televisione e giornali non ne compravamo. Veramente non so neanche se ce n'erano. Io non sapevo né leggere né scrivere. Ci avevano detto che il re sarebbe venuto e che sarebbe passato da Conflenti per andare a Martirano. Noi non sapevamo com'era. Ma un re come può essere? Ricco, bello, alto. Soprattutto alto. Non sapevamo se sarebbe venuto a cavallo o in macchina. E se era alto dovevamo fare tutto il possibile per farlo passare. Allora che abbiamo fatto? Ci siamo dati da fare e per tre notti e tre giorni abbiamo tagliato tutti i rami bassi degli alberi e li abbiamo portati via.
Poi è venuto il giorno che il re è arrivato.
C'era la banda e sui balconi dei ricchi, apparivano coperte damascate.
Eravamo tutti sulla strada a gridare:
Viva il re! Viva la regina!
Eravamo in tanti: uomini, donne, bambini.
Passa una macchina, ma il re non si vede.
Davanti, alla guida, c'è qualcuno che porta un cappello che lo fa sembrare un colonnello. I due dietro sembrano due comandanti.
Ma il re dov'è? Si vede solo una mano sollevata che si agita e un cappello poggiato sul sedile. Il re non c'è. Nessuno lo vede.
- Forse è dietro, nelle altre macchine. Così abbiamo pensato.
Le macchine arrivano e si fermano davanti alla chiesa.
Colui che guidava la macchina e che sembrava un colonnello scende e va ad aprire la portiera dove una mano continua a muoversi. Poi si mette sull'attenti e si vede qualcuno che scende: mamma com'è basso, sembra un nano!
Nessuno pensa che sia il re. Poi qualcuno grida: Viva il re!
Per un attimo siamo rimasti stupiti e in silenzio. Non credevamo ai nostri occhi. Poi non so perché qualcuno ha gridato: Viva la regina! E tutti insieme abbiamo gridato: Viva la regina! Forse per ringraziarla d'averlo sposato.
Però quant'è basso un re!
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