martedì 4 settembre 2012

Iu n'aju vistu cose...! Ne ho visto di cose...!

nannama me cuntava:

quannu c'è statu u terrimuotu, u novecientu e uottu, aspettavamu u re.
Tannu un c'eranu cinema e televisione e giornali un ne cumpràvamu. Veramente un sacciu mancu si ci n'eranu. Iu un sapia né lejere né scrivere. N'avianu dittu ca u re venia e dicianu ca passava d'i Cujjienti pe jire a Marturanu. Nue 'un sapiamu cum'era. Ma nu re cumu pò d'essere? Riccu, bieddru, autu. Suprattuttu autu. 'un sapiamu si venia cu nu cavaddru o cu na machina. E si era autu aviamu e fare tuttu u possibile pe ru fare passare. Allora chi avimu fattu? Ne simu appricati e pe tri notti e tri juorni, avimu tagliatu tutte e cime vasce e l'arvuli d'a strada de duve avia de passare e l'avimu ricote.

Pue è benutu u juornu ca u re è arrivatu.
C'era ra musica. A ri barcuni d'i ricchi c'eranu cuverte damascate.
Simu juti tutti supra a strada a gridare:
Viva il re! Viva la regina!
Eramu tanti: fimmine, uomini, guagliuni.
Passa na machina. 
Ma u re 'un se vide.
Davanti chi guida c'è unu cu nu cappieddru chi pare nu colonnellu. Arriati puru due chi parenu comandanti.
Ma u re duv'è? Se vide sulu na manu chi se aza e se move e nu capieddru supra nu sedile. U re 'un c'è. Nessunu 'u vide.
- Pienzica è arriati cu l'autre machine. Cussì avimu penzato.
E machine arrivano a ra madonna e se fermanu davanti a ghiesa. Chiru chi paria nu colonnellu e chi guidava a machina scinne e va a raperire a porta duve na manu continua a se movere. Pue se minte sull'attenti e se vide unu chi scinne: mamma cum'è basciu, pare nu nanu!
Nessunu penza ca è u re. Pue unu grida: Viva il re.
Simu rimasti e simu stati citu pe nu pocu pecchì un cridiamu a l'uocchi nuostri. Pue 'un sacciu pecchì 'ncunu ha gridatu: Viva a regina! E tutti 'nzieme avimu rispunnutu: Viva a regina! Pienzica pe a ringraziare ca se l'avia spusatu.
Però quant'è basciu nu re!
                                                                                                                  Antonio Coltellaro


Traduzione:

Mia nonna mi raccontava:

Quando c'è stato il terremoto, nel 1908, aspettavamo il re. Allora non c'erano cinema e televisione e giornali non ne compravamo. Veramente non so neanche se ce n'erano. Io non sapevo né leggere né scrivere. Ci avevano detto che il re sarebbe venuto e che sarebbe passato da Conflenti per andare a Martirano. Noi non sapevamo com'era. Ma un re come può essere? Ricco, bello, alto. Soprattutto alto. Non sapevamo se sarebbe venuto  a cavallo o in macchina. E se era alto dovevamo fare tutto il possibile per farlo passare. Allora che abbiamo fatto?  Ci siamo dati da fare e per tre notti e tre giorni abbiamo tagliato tutti i rami bassi degli alberi e li abbiamo portati via.
Poi è venuto il giorno che il re è arrivato.
C'era la banda e sui balconi dei ricchi, apparivano coperte damascate.
Eravamo tutti sulla strada a gridare:
Viva il re! Viva la regina!
Eravamo in tanti: uomini, donne, bambini.
Passa una macchina, ma il re non si vede.
Davanti, alla guida, c'è qualcuno che porta un cappello che lo fa sembrare un colonnello. I due dietro sembrano due comandanti.
Ma il re dov'è? Si vede solo una mano sollevata che si agita e un cappello poggiato sul sedile. Il re non c'è. Nessuno lo vede.
- Forse è dietro, nelle altre macchine. Così abbiamo pensato.
Le macchine arrivano e si fermano davanti alla chiesa.
Colui che guidava la macchina e che sembrava un colonnello  scende e va ad aprire la portiera dove una mano continua  a muoversi. Poi si mette sull'attenti e si vede qualcuno che scende: mamma com'è basso, sembra un nano!
Nessuno pensa che sia il re. Poi qualcuno grida: Viva il re!
Per un attimo siamo rimasti stupiti e in silenzio. Non credevamo ai nostri occhi. Poi non so perché qualcuno  ha gridato: Viva la regina! E tutti insieme abbiamo gridato: Viva la regina! Forse per ringraziarla d'averlo sposato.
Però quant'è basso un re!

Nessun commento: