mercoledì 26 settembre 2012

Il ballo in maschera

Armando Orlando è nato a San Mango d'Aquino nel 1948 e vive a Falerna.
Il romanzo è la storia  di un emigrato calabrese che negli anni settanta, prima a Torino poi a Roma, vive in mezzo agli avvenimenti sindacali e politici del tempo.
Nel libro  ci sono anche ampie descrizioni dei luoghi e della gente  del paese d'origine.



Armando Orlando








Incipit:

La campagna scivola oltre il finestrino con il suo terreno ondulato e rossastro, il declivio dei piani, i poggi tagliati a terrapieni, gli avvallamenti e le collinette color del prato con i capannoni, le industrie, le fabbriche di lampadari, i casolari, i fienili e le case coloniche che si ergono sulla nudità dei campi.

 Qualche brano del libro:

... Roberto ama la sua terra... Vi torna per rinascere, per ritrovare le origini del suo essere. E quando arriva, il paese è là, fermo e immobile su quella rupe, pronto ad accoglierlo con le sue contraddizioni, ma anche con i suoi colori, il suo profumo.
  Un paese custode di tradizioni centenarie,  luogo di fatiche e miseria. Un paese abitato in gran parte da contadini e braccianti agricoli che in tutte le stagioni vanno ogni mattina in campagna per poi tornare, di sera, nelle case. (pag. 36)

 
“ Le persone disposte a operare sono poche; gli altri, la maggioranza, si perdono in discussioni lunghe e senza significato, in disquisizioni inutili che finiscono per ostacolare le iniziative e far fallire i progetti. Un vecchio vizio, quello di parlare invece di agire... i ragionamenti sono limitati a fatti impersonali e a problemi superficiali. “
 “ La gente è abituata a dare il voto ai politici in cambio di favori personali, a concedere omertà alle organizzazioni malavitose, a dividere gli arretrati della pensione oppure l'importo dei sussidi ricevuti.”

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