venerdì 18 marzo 2016

L’abbristulacafè



In molte famiglie arrivava il caffè dall’America allo stato naturale. Era quindi necessario tostarlo con un apposito utensile, il tostacaffè. Fatto in lamiera, aveva la forma di un cilindro in orizzontale, con la base lunga come superficie da porre sul fuoco. Sulla parte laterale c’erano dei fori; la parte superiore era apribile per accogliere il caffè, e aveva un manico girevole con un pomello di legno. Questo manico, che metteva in moto una paletta interna, andava azionato per rendere possibile la tostatura di tutto il prodotto che conteneva.
Dopo circa mezz’ora in cui l’aroma del caffè si diffondeva in tutto il vicinato, i chicchi, introdotti di colore biancastro, uscivano neri e profumati.


da Vittoria Butera: La magia degli oggetti.

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