mercoledì 16 dicembre 2015

Storie del passato: chine vò pira

"Mi capitava spesso, grazie alla mia voce profonda, di fare il banditore per i contadini che venivano a vendere la frutta e gli ortaggi al paese. I venditori come luogo di commercio per i loro prodotti sceglievano sempre “u putighinu” e il negozio di sale e tabacchi di donna Assunta. Mi mandavano in giro per il paese con due o tre esemplari di prodotti in mano (fichi, mele, pere, uva). Mi fermavo per le vie, le rughe o gli slarghi urlando a squarciagola: “chine vò piraaaa a quattru lire u chiluuuu a ru putighinu e donna Assuuuntaaaa”. Il compenso stabilito era un canestro del prodotto che avevo pubblicizzato. 
 

Altre occupazioni per noi ragazzi erano: spingere i mantici dell’organo della chiesa, servire la messa da chierichetto, aiutare il sacrestano, pestare l’uva nei grandi tini durante la vendemmia, oppure rifornire d’acqua fresca gli artigiani andando a riempire le “vozze” (piccole anfore di terracotta) alla fonte o ancora aiutare nell’orto familiare ."

Dal libro di Enzo Butera : A domani. 

Nessun commento: