"Mi
capitava spesso, grazie alla mia voce profonda, di fare il banditore
per i contadini che venivano a vendere la frutta e gli ortaggi al
paese. I venditori come luogo di commercio per i loro prodotti
sceglievano sempre “u putighinu” e il negozio di sale e tabacchi
di donna Assunta. Mi mandavano in giro per il paese con due o tre
esemplari di prodotti in mano (fichi, mele, pere, uva). Mi fermavo
per le vie, le rughe o gli slarghi urlando a squarciagola: “chine
vò piraaaa a quattru lire u chiluuuu a ru putighinu e donna
Assuuuntaaaa”. Il compenso stabilito era un canestro del prodotto
che avevo pubblicizzato.
Altre
occupazioni per noi ragazzi erano: spingere i mantici dell’organo
della chiesa, servire la messa da chierichetto, aiutare il
sacrestano, pestare l’uva nei grandi tini durante la vendemmia,
oppure rifornire d’acqua fresca gli artigiani andando a riempire le
“vozze” (piccole anfore di terracotta) alla fonte o ancora
aiutare nell’orto familiare ."
Dal libro di Enzo Butera : A domani.
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