venerdì 11 giugno 2010

juochi paisani - giochi paesani


 
‘u tirri   ( voce onom. tipica di Conflenti.   Negli altri  paesi  veniva chiamato. Strummulu o strumbulu).

Era una trottola di  legno compatto a forma conica, con una punta metallica  alla base o un grosso chiodo, infisso nel legno, che lo attraversava dal vertice alla base.  Nella superficie laterale potevano esserci delle  scanalature  che servivano per avvolgere una cordicella (‘u lazzu).  Il capo di quest’ultima  veniva tenuto tra il pollice e  l’indice. Si dava uno strappo  secco e si lanciava “ ‘u tirri” cercando di dargli una forte spinta rotatoria. Questo  cominciava a girare facendo perno sulla punta. La velocità e la durata  della roteazione  dipendeva  dall’abilità del giocatore, dalla fattura del “ tirri”  ed anche dalla lunghezza della cordicella.
Una variante del gioco era di lanciare “u tirri”  su quello di un altro (mentre girava) e tentare di spaccarlo o ancora di farlo girare  sul palmo della mano dopo averlo sollevato da terra senza farlo fermare e farlo ricadere su quello di un compagno di gioco.
 Parire ‘nu tirri.  Si dice di una persona che si muove velocemente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

iu cuannu era nu guagliune nne faciamu u tirri nui stessi pigliavamu nu piazzu e lignu cce mintiamu nu chiuavu mmianzu e ppue ccu ru curtiaddu ncuminciavau a dolare finche il lavoro era cunchiutu eppue ccu ra mici nne mintiamu a tirriare ppe vidire chine facia stare u tirri cchiu assai aralliartu eppue chine perdia avia mu dava te dava nu zzuddu e nna vota u figliu de giuanni da cannunera rafele mparte mu me da nu zuddu cumu i cristiani me faciu cadire ppe nterra e iu me sugnu fattu male aru vrazzu diastru aru gummitu e ppe mia e nnu ricuardu chi nnu me dimianticu mai sono passati qualche cinquantotto anni ormai .e giusto una memoria insieme ad altre .me ricuard ca cce stavia puru unu ca nue chiamavamu e suprannume u tirri .il suo nome era antonio cimino .grazie per tuo sito

Olindo De Napoli ha detto...

saprebbe dirmi cosa si può intendere per "tritatirri"? Un rompiscatole forse?

Tonio ha detto...

Non conosco questo termine, però posso tentare di dare una spiegazione,
C'erano diversi tipi di tirri, costruiti con legno e generalmente un chiodo. L'uno e l'altro potevano variare con materiali più resistenti. Il divertimento di alcuni ragazzi non era solo di far girare il tirri, ma di distruggere quello degli altri. Chi possedeva buona abilità riusciva a lanciare il suo tirri su quello degli altri e in punti precisi riuscendo a spaccarli.Lo facevano con gioia e con cattiveria. Inutile opporsi. A lancio avvenuto non c'era niente da fare e bisognava accettare con rassegnazione. Questi ragazzi li definerei tipo i bulli di oggi. Rompiscatole potrebbe andare, ma è più gentile. Comunque qualcuno che dà fastidio ed è cosciente della propria forza.