A Conflenti, come nel resto d'Italia, già dalla fine del 1940 fu imposto il razionamento dei generi alimentari. Ad ogni famiglia veniva distribuita una tessera (annonaria) e, secondo il numero dei componenti, assegnato un punteggio che determinava il quantitativo spettante di generi di prima necessità. Per poter effettuare qualunque acquisto dei generi controllati bisognava esibire la tessera.
La tessera era rilasciata dal Comune ai residenti del Comune stesso.
Erano previste multe e anche l'arresto per l'attribuzione o il prelievo di quote maggiori di quelle dovute.
Ciò nonostante, pare che spesso fossero fatti favorismi in favore di parenti e amici.
Non sempre questa tessera era consegnata in tempo e alcune volte bisognava aspettare per settimane.
Per l’attuazione del razionamento di cui all’articolo precedente è fatto uso di una carta annonaria1 da rilasciarsi da ciascun Comune ai consumatori residenti nel Comune stesso.
[…]
Art. 4.
Chiunque viola le disposizioni intese a disciplinare il razionamento dei generi di consumo è punito:
a) se produttore o commerciante o dirigente
responsabile di enti economici fra produttori o fra commercianti, con
l’ammenda da lire cinquecento a lire cinquemila. Nei casi più gravi può
essere aggiunto l’arresto fino a sei mesi;
b) se consumatore, con l’ammenda da lire cinquanta a lire mille.
Art. 5.
Il pubblico funzionario o il medico che
nell’esercizio delle funzioni ad esso demandate, in qualsiasi modo
attribuisca o faccia attribuire ad alcuno razioni che non gli spettano o
maggiori di quelle che gli spettano, è punito con l’ammenda da lire
cento a lire mille.
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