Andy Varipapa video su Varipapa
Di lui scrive Carmine Abate:
" Impara a leggere e scrivere nelle scuole serali, fa tanti mestieri e non si arrende mai. Perché dovrebbe? Cresce sano e sveglio, di giorno lavora come garzone da un macellaio, di sera studia. La sua vita di prima era nel ventre di Hora, per dodici anni e due mesi, nel buio e nel lutto, adesso prova a dimenticarlo, non ne parla mai.
L'unica cosa che non cancella è la lingua, la lingua della madre, che usa in famiglia. Tutto il resto è un tizzone spento, non gli riscalda il cuore, non gli serve a nulla, pensa allora, ma forse è lì la scintilla che accende la miccia, pensa oggi, la forza esplosiva che sente nei muscoli e nella mente. E ogni giorno lavora e poi si allena, non sta con le mani in mano a contare le pecore come certi suoi paesani che pensano solo a Hora. Primeggia in molti sport, baseball, boxe, biliardo, golf e, dopo che si rompe una gamba, cadendo rovinosamente dalla bicicletta mentre si reca al lavoro, si concentra soprattutto sul bowling, la sua passione, il suo talento.
Si sposa nel 1917 con Alice De Martino. E trova un lavoro stagionale come macchinista alla Brooklyn Nawy Yard, e già prima che nascano i tre figli ha le idde chiare sul loro futuro: devono studiare, aprirsi la mente con i libri, poter svolgere lavori che a lui erano preclusi. Ma non è così facile realizzare i sogni, lo sa bene: durante la grande crisi del '29 perde il lavoro e i risparmi e comincia a vendere assicurazioni. Oggi non si vergogna di dire che in quegli anni aveva la pancia vuota. La fame è peggio di una malattia, non ti lascia in pace un momento, ti sfibra , ti morde allo stomaco e alla gola. Se non l'hai vissuto, non puoi capire cosa significa. In quel periodo voleva tornare a Hora... almeno lì i suoi figli non morivano di fame. Se avesse avuto i soldi per il viaggio sarebbe tornato di sicuro. Poi, per fortuna, lo aiutarono gli amici e i parenti di Hora. ..
Con la famiglia al completo va spesso a mangiare un piatto di furisishka, il nostro minestrone sostanzioso, da Giuseppe Fonte, il primo sindaco di Hora, uno che non si è perso d'animo durante la grande crisi americana, né prima, nella crisi permanente della sua terra d'origine: aveva un orto dietro la casa e coltivava di tutto...
Alla fine punta l'energia che gli resta sul suo talento, non ha altro in mano, la precisione della mira al bowling; ma il talernto da solo non gli basta, si allena per ore e ore, ininterrottamente finché può competere con i migliori. E' diventato uno dei primi professionisti di bowling, per le sue prestazioni pretende di essere pagato, come un bravo sportivo o un attore...
La popolarità arriva quando lo chiamano a Hollywood per interpretare se stesso in un film documentario sul bowling."
pgg 295-296- 297 La Felicità dell'attesa Mondadori.
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