Non è tra i santi venerati a Conflenti. Tra i paesi vicini Nocera Terinese lo celebra come santo patrono.
Fare 'u san 'ngiuanni significa stabilre un rapporto di comparatico tra due persone o famiglie, facendo da padrino o madrina a un bambino/a.
In effetti l'espressione è collegata a san Giovanni Battista che battezzava la gente.
Tra i ragazzi (soprattutto tra le ragazze) si stabiliva questo vincolo scambiandosi un mazzetto di lavanda (spicanarda) e recitando una formula che non ricordo.
A Conflenti Superiore si dice 'ngiuanni: a Conflenti Inferiore invece 'nciuanni; così come in tutte le parole in cui la lettera g è preceduta dalla n.
ad esempio: mangiare (CS); manciare (CI); scangiare(CS); scanciare (CI); arrangiare (cs); arranciare (CI)
Ca ccu re manu tue si nun
t’arranci
A ‘stu paise ‘un manci?
(Vittorio Butera - 'e due gatte)La stessa pronuncia di Conflenti Inferiore si ritrova in altri paesi della zona come Aprigliano e Nocera Terinese.
La formula che si recitava (si recita?) a Longobardi durante lo scambio di mazzi di lavanda era:
" Gue', cummà, cicì cummari; M'u tieni su figliu? - Fin'u a quannu? - fin'u juornu 'i san Giuvanni - E san Giuvanni vadi e vene e su figliu mi mantene; E su figliu, mi l'abbrazzu. Cchi vue, pice o pane? -Pane- Simu Cummari" (Accattatis- Vocabolario del dialetto calabrese)
La festa di san Giovanni ripropone feste pagane che si celebravano durante il solstizio estivo.
La spicanarda in altri paesi è chiamata spicanardu. A Napoli spicaddossa.
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