Nella foto in alto Egidio è col padre. Nell'altra con un altro conflentese: Fernando Folino
Negli anni cinquanta a Conflenti, nelle famiglie c'era una media di quattro - cinque figli. La maggior parte delle case erano piccole (di solito una stanza che faceva da camera da letto, da camera da pranzo e anche da bagno) . I ragazzi per necessità vivevano soprattutto nella strada.
Di solito si riunivano in gruppo; giocavano e litigavano.
Si formavano dei gruppi che per occupare il loro tempo davano vita, di tanto in tanto, a delle proprie e vere battaglie, con pietre e bastoni. Accese e storiche quelle tra i ragazzi di Conflenti Superiore e Conflenti inferiore ( Casalini e Jusitani); o tra quelli " d'a chiazza " e "d'a chiesa d'a Madonna". Talora partivano delle vere e proprie spedizioni punitive che finivano con qualche piccola ferita qua e là.
Tra i due paesi , vicino Pometta, c'era un gruppo di case dove abitavano un gruppo di ragazzi che parteggiavano ora con i casalini ora con i jusitani, ma il più delle volte con quest'ultimi. Di questo gruppo facevano parte i Iuriddri (uno si chiamava Pasquale), Tonino Roperti ( morto in seguito nell'incidente della Fiumarella), Lino, figlio dell'avvocato Roperti e Ciccio ed Egidio Baratta.
Quest'ultimo, spirito molto indipendente e determinato, era, come lui stesso riconosce, una specie di Sciuscià o di Pierino la peste. Si divertiva a inventare e a giocare scherzi di tutti i tipi a giovani e anziani. Senza essere cattivo, amava provocare e fare a botte (non era l'unico nel paese). La sua, probabilmente, era una forma di reazione ad una situazione difficile in famiglia (il padre è stato per un lungo periodo in ospedale). Spesso, siccome i suoi genitori possedevano un negozio di alimentari, si recava davanti ai negozi dei concorrenti per offrire prodotti a prezzo ridotto. In seguito, negli anni sessanta, si è trasferito a Nicastro dove ha svolto varie attività commerciali e dove vive attualmente, Ha un sito Internet: www.lavocedinocera.it
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