Nicolas Vescio |
Sono dovuto emigrare dall'Italia,assieme alla mia famiglia,quando avevo solo sette anni. Ho vissuto un'infanzia infelice in Argentina. Non ho trovato amici,ho dovuto imparare da solo la lingua :. Finita la scuola elementare, sono andato a frequentare il liceo e nello stesso tempo lavoravo per potere studiare.Poi,dopo essere diventato tecnico industriale, ho frequentato il college per ingegnere.Mentre studiavo,continuavo sempre a lavorare per guadagnare i soldi necessari per la scuola e per poter
vivere. Ho lavorato ancora per aiutare i miei genitori a costruire una casa e dopo ho potuto cominciare a pensare di costruire per me una mia famiglia. Ora ho una brava moglie tre figli e una nipote e molto amici.In tutti questi anni ho sempre sofferto di nostalgia del mio paese e di tutti i miei cari parenti e amici che avevo lasciato nella mia terra.Dopo 61 anni, grazie a mio figlio , ho potuto finalmente fare un viaggio a Conflenti.Così ho potuto rivedere i miei cari cugini e zii che per tanti anni avevo portato nel mio cuore ,ma non avevo potuto fare un viaggio in Italia perchè avevo dovuto fare tante spese per la famiglia e i soldi non mi bastavano. Sono tornato in Italia dopo la pensione nel 2016 e nel 2017. Ho incontrato cugini di fratelli di mio padre e di fratelli di mia madre e la mia carissima zia .Sono rimasto solo dispiaciuto perchè non ho potuto rivedere i miei cari nonni e zii.Mi sento ora con l'anima più serena e soddisfatta perchè ho potuto salutare il mio paese dove avevo giocato quando ero bambino e dove ero stato felice assieme ai miei parenti cari e di aver potuto salutare i miei cari che ho trovato ancora in vita e felici di accogliermi con il loro grande affetto.Conflenti mi è mancata sempre tanto, è andato sempre lì il mio pensiero in questi lunghi anni,ora sono soddisfatto di averla rivista."
Lettera ripresa da Internet.
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