mercoledì 6 novembre 2013

Democrazia in Argentina (vista da un'argentina di origine conflentese)

La famiglia di Domenico Gallo (antenato di Ofelia)
 Testo ripreso  da Facebook , scritto da Ofelia Gallo,   
argentina di origine conflentese e liberamente tradotto da Antonio Coltellaro.
Il brano originale in spagnolo è in fondo alla pagina.
Il 30 ottobre del 1983 ci alzammo presto; era una domenica diversa; da quando avevo 18 anni aspettavo un giorno come questo; avevo già 26 anni e votavo per la prima volta. Io, mia madre e mio fratello prendemmo il 172 e andammo sino alla scuola Giappone, nella Villa Luzuriaga alla “Matanza”.

La fila di gente che aspettava era più di un isolato. Ogni volta che voto sento la stessa emozione; viviamo in un paradiso e quelli che abbiamo vissuto nell'inferno anteriore all'83 possiamo affermarlo.

Studiavo nella città universitaria e quando finivo i corsi di notte cercavo di raggiungere il più presto possibile l'autobus per arrivare a casa; ogni notte i militari, appena lasciata la cittadella, lo fermavano e facevano scendere tutti gli uomini, anziani, giovani, bambini. Le donne restavano dentro e c'era sempre qualcuno che si permetteva di fare quel che voleva. Bisognava accettare con rassegnazione. Tutte le volte che sentii qualcuno protestare o affrontarli non l'ho visto più. Quando l'autobus partiva, restavano giù...

Abbiamo convissuto con l'orrore!!! per questo non posso capire coloro che dicono di rimpiangere quei tempi.
Non voglio tornare in quell'epoca.
Possiamo essere d'accordo o non, con il governo di turno, però non dobbiamo rinunciare a difendere questa democrazia. E' il tesoro più grande che abbiamo insieme al nostro territorio.
Abbiamo il dovere di insegnare a coloro che ci seguono, a chiedere,  mantenere e difendere questa democrazia che è la nostra.

Felici 30 anni di democrazia per tutti.

 
El 30 de octubre de 1983, nos levantamos temprano ,era un domingo distinto, desde los 18 que esperaba un día como ese, ya tenía 26 y votaba por primera vez, tomamos el 172 y fuimos con mi vieja y mi hermano hasta la escuela Japón en Villa Luzuriaga en La matanza, la fila de gente esperando era más de una cuadra. Cada vez que voto sigo sintiendo la misma emoción, vivimos en un paraíso y podemos dar fé de ello , aquellos que vivimos en el infierno anterior al 83.
Estudiaba en la ciudad universitaria y cuando salía de cursar a la noche tenía que llegar a liniers para tomar otro colectivo que me llevara a casa, cada noche a poco de dejar ciudadela, paraban el colectivo los militares, bajaban a todos los hombres, grandes , jóvenes y niños ,... a todos!!! y a las mujeres nos dejaban arriba, siempre subía alguno que se dedicaba a meter mano por donde se le antojara, te tenías que comer el garrón!!!.
Las veces que escuché que alguna se quejara o los enfrentara, no las volví a ver nunca más!!! cuando el colectivo arrancaba quedaban abajo.....
Convivimos con el horror!!!! por eso no entiendo, no puedo entender a aquellos que dicen añorar esas épocas....
YO NO QUIERO VOLVER A ESO!!!
Podemos estar de acuerdo o nó, con el gobierno de turno, pero jamás debemos dejar de DEFENDER ESTA DEMOCRACIA!!!! ES EL TESORO MAS GRANDE QUE TENEMOS!!! JUNTO CON NUESTRO TERRITORIO!!!!
Tenemos la obligación de enseñarle a los que nos siguen a QUERER, MANTENER Y DEFENDER ESTA DEMOCRACIA QUE ES NUESTRA!!!

¡¡¡¡¡¡¡¡¡ FELICES 30 AÑOS DE DEMOCRACIA!!!!!!!! PARA TODOS!!!!

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