Il 10 agosto i conflentesi, grazie all’organizzazione della Pro loco del paese, hanno festeggiato alla Querciola la notte di s. Lorenzo. Momenti
di festa alternati a momenti di preghiera al suono dell’organetto o della
pianola di Gildo Rubino. Una notte passata “ a rimirar le stelle” in compagnia
tra emigrati e locali, felici di ritrovarsi dopo uno o più anni di lontananza. Siccome
episodi come questo negli ultimi anni si
sono ripetuti di frequente e non sono stati avvenimenti sporadici così come
sino a poco tempo fa lo era la splendida
fiaccolata di fine agosto, sembra
finalmente che, dopo anni di abbandono, il sito riprenda vitalità e si ponga di nuovo all’attenzione dei fedeli di tutto il
circondario. C’era stato negli anni sessanta un movimento di volontari
conflentesi ( Peppe Calabria, Rosina Calabria, Peppina Butera e altri) che si
era occupato della ricostruzione della chiesa
e dell’organizzazione di feste religiose, ma poi dopo anni di attività più o meno intensa, tutto era finito sotto
silenzio. Vederne adesso la rinascita penso che faccia piacere a tutti quelli
che questo luogo conoscono e amano. In effetti esso è un sito che meriterebbe
tutta la nostra attenzione e che
bisognerebbe valorizzare sia
migliorandolo (dotandolo di servizi vari) sia facendolo conoscere
oltre i confini della provincia e della regione. E’ uno dei pochi posti al mondo preferiti dalla Madonna per le sue
apparizioni: qui si è manifestata ancor
prima che a Lourdes, Fatima, Medjugorje; molti secoli prima.
Se si crede in lei e nella sua intercessione è qui che
bisogna cercarla e venerarla. Non occorre andare lontano; la sua presenza è tra i nostri boschi e
le nostre case.
Nel corso dei secoli, Essa ci
ha sempre dimostrato la sua benevolenza
aiutandoci nei momenti di difficoltà. Lo
ha fatto nell’anno del terremoto del 1783 salvando il paese dalla catastrofe.
Lo ha fatto per tante persone che hanno chiesto il suo aiuto con miracoli
piccoli o grandi. Lo ha fatto mandandoci
l’uomo della Provvidenza, padre Nathanael, che ha ridato lustro al luogo,
risvegliando la devozione dei fedeli.
Il posto, Serra Campanara, è di un’incomparabile bellezza;
allo stesso livello se non superiore ai
più celebrati luoghi mariani. Da qui lo
sguardo spazia lontano abbracciando
tutte le montagne circostanti
e giunge sino al mare. Chi vi si reca può, nei momenti di sconforto,
ritrovare la serenità dello spirito. L’atmosfera è tale che si ha
l’impressione di sentirsi più vicini a
Dio, di dialogare più facilmente con
lui, più pronti a capire la sua grandezza e la nostra piccolezza.
Peccato che raggiungere
la Querciuola
sia difficile, forse più di quanto lo fosse
nel passato. Le strade che vi portano, sia da Conflenti
che da Sambiase, sono dissestate;
la segnaletica è quasi inesistente. I sentieri, quelli che si facevano una
volta per arrivarci, sono impercorribili, coperti da rovi e da erbacce. Sin dall’inizio,dallo
stesso paese, essi sono intransitabili o
per frane o per lavori mal fatti (‘Mmaculata,
Via de’ Cruci).
Dicono che non ci sono soldi
per intervenire, ma stranamente questi
si trovano sempre per lavori inutili o ad uso e consumo di poche
persone.
Hanno ristrutturato una casa (frazione Termini) che nelle
intenzioni di coloro che hanno approvato i lavori avrebbe dovuto ospitare un
museo contadino; questa casa, a quanto mi riferiscono, da più anni è chiusa e fra non molto ritornerà di esclusiva pertinenza dei vecchi proprietari.
Le istituzioni si palleggiano le responsabilità e la gente continua ad essere fregata. Speriamo che la nuova amministrazione si
attivi per migliorare le condizioni del paese e renderlo vivibile. E’
certamente utile far conoscere il paese
attraverso radio e televisione, ma
servirebbero anche una serie di servizi atti a rendere meno difficoltosi
l’arrivo e il soggiorno della gente. Durante la festa - fiera di fine agosto il caos è indescrivibile ed è scarso o quasi inesistente un servizio di assistenza.
La
Querciola è un luogo
dalle enormi potenzialità; da sfruttare sia dal punto di vista religioso che
turistico. Potrebbe diventare un polo di
attrazione per migliaia di pellegrini. Ma perché lo divenga bisognerebbe renderlo più accogliente e
facilmente raggiungibile. La Chiesa, attraverso padre Nathanael e il vescovo,
ha fatto la sua parte. Adesso tocca alle
istituzioni, Comune, Provincia, Regione, fare la loro.
2 commenti:
La Chiesetta della "Querciuola" e tutta l'area circostante, rappresentano un patrimonio di inestimabile valore su cui investire per turismo religioso, ma anche per un esclusivo riferimento spirituale. L'impegno che stiamo profondendo, come amministrazione, per un'ulteriore valorizzazione, vorremmo fosse supportato dagli organismo istituzionali di vertice e di "portafoglio". Il momento non è certamente dei migliori, ma noi dobbiamo avere "fede", perchè possa realmente realizzarsi una moderna infrastutturazione di tutta l'area. Per intanto quello che hanno realizzato l'apparato religioso, unitamente alla magnanimità dei numerosi fedeli,è di inestimabile valore. Con tutte le attuali precarietà, sono in molti oggi a voler vivere la suggestione di "Serra Campanara". Quest'ultimo nome ("Serra Campanara" appunto, a mio parere, è bellissimo e ci rende immediatamente l'idea dell'area miracolata, da cui è nato tutto.
Ma chissà, forse il meglio deve ancora iniziare.
Con grande piacere.
Io ho fiducia in te.
Il tuo amore per il paese è grande quanto il mio.
Se vuoi, puoi.
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