E quando fu il giorno di
 Conflenti, Dio gli diede di tutto un po', ma non esagerò. Gli fornì 
l'olio, il vino e l'acqua; fragole e patate; un terreno fertile per 
produrre fagiolini e peperoni,verdure e pomodori, il grano più volte 
all'anno. Gli diede la montagna ed i pini; boschi e pianori; grandi 
castagneti; la pietra per costruire case e chiese; i fichi d'india; i 
funghi per condire le pietanze; la ginestra per i tessuti delle donne; 
il legno per  riscaldare e per farne ceste, barili e telai, tini e 
tinozze; i prati per allevare pecore e capre; le ghiande per i maiali; 
fichi, noci, mele e pere e tanti altri frutti per l'estate e per 
l'inverno; il gelso per il baco da seta; la vista sul mare sino alla 
Sicilia; il clima mite e soprattutto  diede alla sua gente l'intelligenza per 
potersi industriare, lavorare e vivere con dignità e serenità.
(liberamente rielaborato da " E quando fu il giorno della Calabria" di L. Rèpaci.)
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