Pramantha Arte
direttore Antonio Bruno Umberto Colosimo
INVITA
alla mostra personale di
Francomà
Dis-Intossicazione. L'altalena dello sciamano
a cura di Maria Rosaria Gallo
giovedì 3 maggio ore 19
visibile fino a giovedì 31 maggio 2012
aperto da mercoledì a domenica
mattina 11/13 - pomeriggio 17/20
chiuso lunedì e martedì - ingresso gratuito
c/o Pramantha Arte contemporary art gallery
Corso Giovanni Nicotera, 165
Lamezia Terme (CZ) - I° piano
+39 3395028498
Con Dis-Intossicazione. L'altalena dello sciamano, Pramantha Arte presenta la produzione recente di Francomà (l'unica reperibile in studio, come il Maestro stesso si diverte a rimarcare!), e con essa la potenza espressiva e creativa maturata dall'artista, nel corso di una esistenza dedicata alla pittura. Dedizione che in Dis-Intossicazione si "mostra" in tutta la sua ricchezza e contraddizione, sapienza e umiltà, entusiasmo e disincanto, parzialità e universalità.
Sospendendo ogni necessità di "mediazione culturale", si può dire che la personale di Francomà è innanzitutto una mostra di Pittura. Di tutta quella pittura che si può vedere nei più grandi musei del mondo; di tutta quella pittura che si può consultare nelle più importanti pubblicazioni di arte e storia dell'arte;
di quella pittura che - aldilà del cambiamento di soggetti, stili,
idee, forme, colori, poetiche, prospettive, intenzioni, committenze,
provocazioni, denunce, schieramenti, eccetera eccetera - resta sempre uguale a sé stessa e trova il suo valore
nel prodursi autenticamente come potenza conoscitiva di sé e del mondo
che la circonda. Trova il suo valore in quella istintiva
e intramontabile pratica pittorica che relega l'uomo davanti ad una
tela per l'intera durata di una vita e costringe l'artista ad essere - come scrisse Picasso
- "un ricettacolo in cui si raccolgono impressioni che provengono da
ogni parte: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una figura
che passa in fretta o da una ragnatela".
Oli
su tele di dimensioni variabili fino a oltre due metri di larghezza;
architetture minuziosamente progettate e impiantate; pennellate d'azione
e liberazione;
gettiti di colore; umori discordanti; idee pensate e scoperte; superfici
spesse e materiche, lisce e piane; colori caldi, freddi, brillanti e
opachi; linee leggere e pesanti; rigore e caos; storie udite e storie inaudite; fiabe dicibili e trame indicibili.
Su questi elementi agiscono le forze dell'Universo Francomà: vis costruens e vis destruens, vis estetica, vis visionaria: vis satirica. Un universo che si popola di strane e grottesche figure: misteriosi interpreti di allegorie, rebus
e vicende a cui paiono appartenere solo per caso. Giusto il tempo del
racconto. Testimoni di tempi e fatti non loro. Un popolo di demoni pronti a intercettare il volo
magico dello sciamano ogni qual volta punta il pennello in direzione
del vento e s'invola nudo seguendo il ritmo incessante del tamburo.
Andare e tornare costantemente. In un'altalenare estenuante dell'espressione tra l'intossicazione
con una realtà ordinaria e consueta - che chiede di essere
attraversata e assorbita - e la disintossicazione di una pratica
poietica che producendo espelle gli elementi tossici per poi continuare
ad intossicarsi ancora, seguendo un andamento che non ha fine, ma che
lascia notevoli tracce.
Dis-Intossicazione. L'altalena della sciamano mette
in mostra la dinamica creativa di un artista e al contempo l'approccio
di vita di un maestro, il Maestro Francomà che non si stanca mai di
ripetere: "artista è un modo di essere: nella sua esistenza, le sue
opere sono soltanto apparizioni, incidenti di percorso tramite i quali i
destinatari divideranno o crederanno di dividere con l'autore parte delle sue emozioni" (Francomà, Scritti mai scritti). Dal testo critico di Maria Rosaria Gallo
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