Dialetto di Conflenti (CZ), paese calabrese situato nella zona centro-occidentale della regione.
giovedì 24 luglio 2025
lunedì 21 luglio 2025
sabato 19 luglio 2025
venerdì 18 luglio 2025
Dante Raso (autore conflentese)
LU MIU PAISE
martedì 15 luglio 2025
Costumi di paese di Maria Coltellaro (1921- 2008) - La scuola di Annetta- 5 (seconda parte)
La lezione.
La lezione era uguale per tutti; fondamentale era saper leggere, scrivere le proprie generalità, conoscere la tavola pitagorica e le quattro operazioni. Era già tanto se si riusciva a tenerli in classe. Per suscitare il loro interesse bisognava farli parlare di sé, dei loro animali, dei loro lavori. Non conoscevano giochi. Era bravo chi correva di più o chi era più furbo. Qualche volta una nonna restava davanti la scuola ad aspettare la nipotina. Allora io l'invitavo a entrare e lei si sedeva accanto al braciere e continuava a filare.
Ai rintocchi della mezza che arrivavano dalla campana del paese i ragazzi sciamavano felici in diverse direzioni e io mi accingevo a preparare il pranzo per me e mia sorella. Spesso però mangiavamo coi contadini: " Maestra, vieni a mangiare con noi! Era Pasquale il vecchio che vigilava su di me. C'era anche Pasquale il nipote che spesso mi accompagnava quando andavo in giro per le campagne o scendevo al paese. Emigrato poi, lui come tanti altri, in Australia. Quei ragazzi oggi sono uomini e donne fatti, alcuni diplomati o laureati.Ne incontro talvolta qualcuno che si fa riconoscere. Uno (Ciconte) voleva picchiarmi per restituirmi le botte che aveva ricevuto. Naturalmente scherzava, ma metteva a nudo la crudele abitudine che avevano un tempo gli insegnanti; l'allievo sapeva che se non studiava, se non capiva non era il voto che doveva classificarlo, ma la punizione: in ginocchio sul mais, 20 bacchettate sulle mani, una tirata di orecchi che ti sembrava dovessero staccarsi. Eppure ancora dopo tanti anni, dopo una vita, tutti continuano a dire: il mio maestro, la mia maestra. Oggi la scuola ad Annetta non esiste più. I ragazzi vanno in paese, motorizzati. I vecchi si ricordano ancora e noi maestri
conserviamo ancora nella mente quella pagina meravigliosa e nel cuore i volti dei piccoli allievi.
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Costumi di paese di Maria Coltellaro (1921- 2008) - La scuola di Annetta- 5 (prima parte)
Avevo 16 anni e mi ero appena diplomata quando, in seguito a domanda di supplenza in Provveditorato, mi fu assegnata verso i primi di novembre del 1937 la scuola rurale di Annetta, frazione di Conflenti a circa un'ora di cammino a piedi dal paese. Dico " a piedi" perché allora le distanze si coprivano con questo solo mezzo e cioè " pedibus calcantibus et saepe pedibus nudis ".
Il primo giorno mi avviai con mia madre e mia sorella che doveva restare con me a farmi compagnia e a seguire le lezioni a scuola (aveva solo otto anni).
La mamma portava le provviste per la settimana, parlava con le contadine del posto raccomandandomi alle loro attenzioni. Poi se ne scendeva in paese col cuore gonfio e inorgoglita di avere una figlia maestra, la prima, per di più giovanissima, tra i signori maestri, amati e rispettati: donna Giorgetta, donna Nella, Umberto Caruso, Giovanni Butera, noto soprattutto per i "pizzuluni" che lasciavano i lividi per diversi giorni.
La scuola era in uno stanzone enorme dove, abitualmente, si teneva il raccolto. Adesso ospitava i bambini dai 6 agli 11 anni; venivano da Lisca, Chianu 'u Janni, Serra d'Acino, Valentune, Nucitu, Savucina ecc. I primi tempi venivano per lo più accompagnati da familiari, curiosi di conoscere la maestra e di farsi conoscere.
I maschi, più grandicelli, avevano già un'esperienza lavorativa: pascolavano il bestiame e aiutavano i genitori nei piccoli lavori: raccogliere la legna, tagliarla, zappettare ecc. Arrivavano trafelati, dopo aver fatto di corsa i "tratturi" che conoscevano a memoria. Erano spavaldi, già uomini in miniatura rotti alla fatica e abituati alla miseria.
Portavano i vestiti che erano stati del padre o del fratello maggiore, mai lavati perché si sarebbero sciupati per cui sopra la stoffa c'era come una patina impermeabile e sulla manica destra piccole stille mai del tutto asciugate.
Questa era la mia classe, cioè la mia pluriclasse dalla 1a alla 5a.
lunedì 14 luglio 2025
domenica 13 luglio 2025
Costumi di paese di Maria Coltellaro (1921- 2008) - Le vecchie - 4
Le vecchie erano le persone più afflitte.
Trascorrevano le lunghe, interminabili ore del giorno d'inverno accanto al fuoco a scaldarsi le ossa rose dal'artrite: d'estate cercavano il sole sullo scalino della porta.
Esse erano i contenitori della sapienza. Sapevano le storie vere e le leggende. Conoscevano del paese fatti e misfatti e di ogni persona tutto l'albero genealogico intessuto di bene e soprattutto di male.
Per la ragazzina che la spidocchiava la vecchia diventava un'epopea dove agivano spiriti e briganti, fattucchiere e folletti, guardie e ladri; e tesori... tanti tesori da scoprire.
E chi ne pagava lo scotto era il povero pidocchio.
sabato 12 luglio 2025
venerdì 11 luglio 2025
giovedì 10 luglio 2025
mercoledì 9 luglio 2025
Piccole piante.
Amenta: menta
Acciu: sedano
Petrusinu: prezzemolo.
Vasilicoi: basilico.
Lauru: alloro.
Ariganu: origano.
lunedì 7 luglio 2025
Costumi di paese di Maria Coltellaro (1921- 2008) - 3 - Spidocchiamento.
D'estate, nelle ore calde, si cercava un po' di refrigerio nelle stradine aperte, negli incroci per godere del ponentino.
Erano ore di riposo, di chiacchiere, di piccoli lavori e di spidocchiamento. Era facile vedere una ragazza con la testa poggiata sulle ginocchia materne e la madre aprirle lentamente le ciocche e avventarsi sul parassita stringendolo tra le dita e schiacciandolo poi con voluttà tra le unghie dei pollici.
Il lavoro continuava per ore cercando di liberare i capelli di quei piccoli semini bianchi che la femmina vi aveva attecchito con tanta arte. Erano infatti a uguale distanza, ma uno a destra e l'altro a sinistra. Si prendeva il filo di capello dall'alto e tenendolo stretto tra le unghie si scivolava sino in fondo, liberando al vento le uova che non avrebbero più generato.
domenica 6 luglio 2025
Costumi di paese di Maria Coltellaro (1921- 2008) - Cimici e pulci -2
sabato 5 luglio 2025
Costumi di paese di Maria Coltellaro (1921- 2008) 1
Nel paese si viveva come in famiglia. Si celebravano le feste radunandosi nelle case, suonando e ballando. Ogni occasione era buona per ritrovarsi a parte le ricorrenze speciali, quali l'uccisione del maiale, la mietitura, la raccolta delle castagne o delle patate. Un'occasione particolare era quando s'infornavano le castagne; s'invitavano i vicini e i parenti e tra risa e racconti piccanti si schiacciavano le bucce calde tra le dita e si brindava con un bicchiere di vino nuovo appena spillato. Erano momenti d'intensa euforia durante i quali i diverbi passati non contavano più, anzi si facevano progetti per l'avvenire e i giovani si scambiavano occhiate eloquenti sotto lo sguardo complice dei genitori.Il giorno dopo si litigava per l'acqua del fiume che il vicino deviava più del convenuto nel suo terreno.
L'acqua era tutta lì, nel fiume "Cavineddre". Da lì, serpeggiando e chiusa in canali, andava nei vari terrazzi delle proprietà private. Le amiche di ieri, oggi avevano parole dure, invettive feroci e urli leonini l'una contro l'altra se non si osservava l'orario convenuto.
Nessuna portava l'orologio, ma sapeva leggere nel sole o nel cielo o nell'ombra l'ora che le toccava.
Nel fiume le donne andavano a lavare i panni; d'estate ogni otto o quindici giorni; d'inverno una volta al mese o a fine stagione; perché d'estate il cambio di biancheria avveniva una volta alla settimana; d'inverno le coperte di lana (le mante), o quelle di stracci (fringi) vi restavano per tutta la stagione. (continua)
Apertura degli uffici postali.
Conflenti –
Conflenti – L’Amministrazione comunale di Conflenti, guidata dal Sindaco Emilio Francesco D’Assisi, comunica ufficialmente "di aver ricevuto da Poste Italiane una nota con cui si dispone una rimodulazione temporanea dell’apertura dell’ufficio postale di Conflenti, che resterà chiuso nei giorni 15, 17, 22, 24 e 29 luglio". Una scelta che l’Amministrazione definisce "inaccettabile e incoerente con le esigenze reali del territorio, soprattutto in un periodo come quello estivo che rappresenta per Conflenti un momento di forte vitalità sociale e turistica".
Il Sindaco D’Assisi ha inviato una lettera formale di protesta alla Filiale di Poste Italiane di Catanzaro, chiedendo l’immediata revoca del provvedimento. In quella sede ha scritto: “A Conflenti i mesi estivi rappresentano il momento di massima vitalità del paese: rientrano i nostri concittadini emigrati, si intensificano le presenze turistiche e si svolgono eventi culturali e religiosi che aumentano sensibilmente il fabbisogno di servizi pubblici essenziali”.
E ancora continua D'Assisi: "Ridurre il servizio proprio nel periodo di maggiore affluenza significa ostacolare i residenti e offrire un’immagine negativa ai tanti visitatori. Una scelta simile contraddice la logica di servizio pubblico e mina la fiducia nelle istituzioni, soprattutto in territori già penalizzati". L’Amministrazione - fanno sapere inoltre - si è già attivata anche presso altri canali istituzionali per segnalare il disagio e tutelare i diritti della comunità. Continuerà a vigilare affinché Conflenti non venga abbandonata nei momenti in cui, al contrario, ha più bisogno di attenzione e presenza da parte dello Stato.
venerdì 4 luglio 2025
modi di dire dialettali.
jettare l'orvara: soffrire profondamente.
trovare na licerta a due cude: essere fortunato.