quello di Messina doveva essere l'ultimo porto...l'ultimo lembo di Patria prima della lunga navigazione verso Terre lontane...dall'altra parte del mondo..."Raffaello"..."Michelangelo"..." Guglielmo Marconi"...nomi importanti...nomi di trascorso orgoglio italiano...Messina...ultimo lembo di Patria...Processioni dolorose, strazianti...addii...abbracci...scampoli tragici di disperazione...."Raffaello"..."Michelangelo"..."Guglielmo Marconi"...e poi...l'imponente, maestosa "Leonardo da Vinci"...gli uffici di dogana...ultimi passi sul suolo patrio...ultima carezza a quel cordone ombelicale alla Madre...Vibo Valentia...Crotone...Nicastro...Petilia...Cutro...Mi piaceva, se ne avevo occasione, accorrere al porto...figli...spose...giovani...cortei che accompagnavano,a volte, un solo partente...La lontana...lontanissima Australia...strazio di funerali...ultimi calpestii del suolo natio...verso un altro mondo...un mese di navigazione...senza ritorno...o,forse, dopo decenni...quando non avresti più ritrovato affetti,volti, abbracci,baci...quelli che avidamente bevevi prima della scaletta di quegli enormi,eleganti scafi dal nome altisonante che portavano lungo i mari i ricordi del genio italiano...Mi capitò...stravagante studente... accorso a quello spettacolo, forse, soltanto per morbosa, sciocca curiosità...mi capitò un ultimo addio: vecchia Madre e Figlio...e la vecchia Madre, consapevole di una "ultima volta" abbracciava..riabbracciava...quel Figlio..poi la scaletta verso la Notte...abbracciava e riabbracciava quel Figlio... forse quarantenne...o forse trentenne...volto già segnato da lunghe giornate di misero lavoro nei campi...abbracciava quel figlio la vecchia Madre...consapevoli della tragica sacralità dell'ultima volta...e...poi...stringendolo...aggrappandosi a lui per l'ultima volta...quella vecchia Madre gli afferrò la testa e lo strinse con un innaturale,improvviso bacio sulla bocca...più che un bacio, un voler risucchiare l'anima di quel Figlio prima della scaletta...in quegli ultimi calpestii del suolo natio...un volerlo di nuovo riassorbire nel suo grembo...nel suo rinsecchito liquido amniotico...e le lacrime di quel volto incartapecorito dal sole di chi sa quale vigneto padronale...li staccarono pietosi parenti accompagnatori...li staccarono...ingiusto "funerale"...senza il sacro rituale...senza la benedizione...ma ugualmente "rito funebre"...stravagante studente...silenziosamente piansi con loro...parte della mia parte...parte del mio sangue...piansi silenziosamente con loro...non tornai mai più al porto..."Michelangelo" "Marconi" "Raffaello" "Leonardo"...non li amai più se scritti sull'imponente prua di una nave... spinta verso il mare aperto da solerti rimorchiatori...quel bacio innaturale, disperato, amorevole,ultimo...parte della mia parte...parte del mio stesso sangue...Quando la Storia saprà dare giustizia a quel bacio innaturale...a quella vecchia Madre...alle lacrime di quel Figlio consumato dal sole in un vigneto padronale?...Non andai mai più al porto...parte della mia parte...sangue del mio stesso sangue...piansi silenziosamente insieme a loro...forse di Vibo...o di Crotone...o di Cutro...
G. Montaldo dal Web
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