Ricordo...
Ricordo che al paese c'era una bella ragazza, piena di vita. Amava stare sempre in compagnia e aveva tante amiche. Sorrideva sempre e trasmetteva la sua allegria.
Abitava con la madre, i fratelli e il patrigno.
Il padre vero non lo aveva mai conosciuto, perché sua madre di compagni ne aveva avuto tanti. Le aveva detto i nomi di due o tre padri possibili, ma i suoi dubbi erano tanti.
La ragazza non se ne fece un problema. Non ci pensava neanche.
Aveva un ragazzo che le voleva bene e progettava di farsi con lui una famiglia.
Ma poi un giorno il patrigno tradì la sua fiducia. Chiese aiuto per travasare il vino e la portò in cantina. E lì la violentò...
Rimase incinta. Ci fu una riunione in famiglia e si decise di trovarle un marito. Il prescelto fu il figlio di prime nozze dell'uomo. Un sempliciotto.
Lei accettò la decisione dei genitori e lo sposò. Non avrebbe potuto fare altrimenti. Capì subito che il marito sarebbe stato un paravento per nascondere le voglie del patrigno. E la storia durò a lungo, a conoscenza di tutta la gente del paese. Sino a quando un giorno lei decise di partire, abbandonando tutti e liberandosi da questa intricata situazione. Per l'epoca fu un atto rivoluzionario, molto criticato, ma fu anche, per il paese, un grande passo avanti per l'emancipazione femminile.
1 commento:
una storia tanta dura speciarmente ari parti nuastri duve tanti de nue unsapiamu fare mancu u nume nuastru eramu nudi e crudi,se tanti de nue nne canusciamu l'unu ccu lautri ,e si unte potivi nascunnere de nessunu .allura era tuttu duru cumu te giravi -giravi cumu diciamu nue curnutu a vastuniatu ,menumale ca u munnu a cangiatu eccussi nnepotimu parrare e ventuliare sensa rancore .storie triste masunu successe.
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