Dorme la casa tra gli alberi di pino
non più spire di fumo nel camino
La porta è aperta, chiunque può entrare
e non c'è neanche un cane ad abbaiare.
Qui viveva un signore del paese
sempre elegante e nei modi cortese.
Parlava poco, comandava molto
e si diceva che fosse un uomo colto.
Il casino, di sera, era tutto illuminato
e a noi sembrava un castello incantato.
Pensavamo al principe e alla castellana,
brindisi, balli e feste per ogni settimana.
La luce non c'è più, il signore ha traslocato
e quel mondo fatato se n'è tutto andato.
Antonio Coltellaro
2 commenti:
la tua poesia e amabile, ma tante persone quanno andavano alla richiesta del sigor Nicola Montoro cci tremavano le gambe qundo andavano alla richiesta si altri prendevano pure le botte e nessuno poteva parlare o rispondere indietro si far silenzio,quand era la raccolta il migliore era sua ,si ancora vive qualcuno che ricorda qulche cosa . U casinu de Nicola e Muntuaru mmiansu i pini.
Quello era il nostro mondo. Purtroppo! Fortunatamente è cambiato.
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