I sordi su' 'nna mala tantazione
Spariscenu a ru minimu Jujjune
E puru ca nu' si' scialacqune
Parica tienu 'n cuorpu 'a dannazione.
Eccu ppecchì dde nuovu ppe' prudenza,
Pagu e ringrazziu prima d''a scadenza!
V. Butera
Dialetto di Conflenti (CZ), paese calabrese situato nella zona centro-occidentale della regione.
I sordi su' 'nna mala tantazione
Spariscenu a ru minimu Jujjune
E puru ca nu' si' scialacqune
Parica tienu 'n cuorpu 'a dannazione.
Eccu ppecchì dde nuovu ppe' prudenza,
Pagu e ringrazziu prima d''a scadenza!
V. Butera
A ra sanguetta disse 'nnu malatu:
- Te vuogliu tantu bene
Chi 'u sangu de 'ste vene
Te dugnu rigalatu.
È bberu. Si' 'nn'amicu affizziunatu-
Rispunniu ra sanguetta 'e 'nu pantanu,
- Ma iu vulera cchiù ssangu de sanu
ca sangu de malatu!
V. Butera
All'Avv. Luigi De Franco.
Caru Luice, basta!
e ddice a cchir'amicu ca 'ud'ha rastu:
Tuccannu sempre 'nu pardiu de tastu
'A cosa nu' se conza, ma se guasta!
4 gennaio 1933
rastu; fiuto
Aldo abitava nell'ultima casa di Conflenti Superiore, quando ancora non c'era la stradella. C'era solo una via sterrata che portava nelle proprietà sottostanti e congiungeva i due paesi. Vi viveva con il padre, Pietro, la madre Elisabetta e i due fratelli Vincenzo e Franco. Il padre era un apicoltore e si dilettava anche a scrivere poesie in dialetto conflentese. Ha pubblicato un libro di versi: Ricuordi. La madre Elisabetta era di origine Jazzariota. Il fratello Vincenzo è morto ancora adolescente. Franco sin da piccolo andò a vivere con lo zio dentista a Catanzaro.
Aldo ha fatto studi di ragioneria. È emigrato per alcuni anni in Australia. Al ritorno ha lavorato alcuni anni nella scuola come segretario. Negli ultimi anni, già in pensione, si era stabilito, con la moglie Anna, a Conflenti. Aveva due figli: Giampaolo e Giancarlo.
'N'apa supra 'nu jure 'e margarita
Firmau ru vuolu pp'arrubbare 'u mele;
Ma cce truvau 'nna lacrima de fele
E cce appizzàu ra vita.
' A gente disse: - No supra 'stu jure
L'apa si cce ppusata
Surtantu pped'amure;
Si nn'era 'nn'ammurata.
Ccussì ri furti cchiù qualificati
Pàssanu pped'amuri spurtunati.
Vittorio Butera
3 agosto 1935
È morto a Conflenti Aldo Raso. Era uno degli ultimi rappresentanti del vecchio mondo casalino-conflentese; di una "ruga (Loreto)", una volta, viva e popolata; di un tempo in cui, noi ragazzi, vivevamo tutto il giorno fuori casa. Persona molto discreta, amava molto il paese ed era sempre disponibile. Ci mancherà molto.
Condoglianze a tutti i familiari.
Mercoledì scorso 27 Dicembre abbiamo messo nel eterno riposo mia Zia Rosina Tomaino/Paola.
Zia Rosina era nata nel lontano 1930, settima figlia di Antonio Paola e Angelina Nero che abitavano nella contrada di Conflenti, la Salicara.
Sfortunatamente per Zia Rosina, Nonna Angelina morì pochi anni dopo nel 1934, e Zia inizialmente è cresciuta assieme ai suoi fratelli Nicolino e Giovannino e sorella Marietta, prima che Nonno si sposò di nuovo.
Gli altri tre fratelli essendo più grandi di età si erano già sistemati.
In quel periodo la situazione non era tanto facile, infatti c’era tanta scarsità particolarmente in campagna dove abitavano.
Fatto più difficile senza l’aiuto e presenza di sua madre.
Comunque, insieme a tutti gli altri in famiglia e con molti sacrifici durante la seconda guerra mondiale, Zia é cresciuta e da giovane signorina all’età di 23 anni emigrò in Australia.
Mio padre Giuseppe che era emigrato in Australia tre anni prima nel 1950 e in breve periodo di tempo, lavorando in una fabbrica di tessuti ebbe l’opportunità do acquistare un pezzetto di terra e ci costruì un piccola casa. E così che lui ha deciso che la sua giovane sorella avrebbe avuto un buon futuro qui in Australia. Nel 1953 Zia Rosina raggiunse mio padre, e poco dopo anche ella prese lavoro nella stessa fabbrica di tessuti. A quell’epoca la fabbrica occupava circa 1800 operai in tre turni 24 ore, 5 tante volte 6 giorni per settimana. Le donne a quell’epoca lavoravano due turni che consistevano di 8 ore per turno, 7am. 3pm, e 3pm. 11 pm. Il turno di notte era vietato per le donne . Circa il 60 percento del operai nella fabbrica erano emigranti di diverse nazionalità Europee, profughi di guerra arrivati dopo il 1947. Gli Italiani che erano di grande numero la maggior parte non erano profughi, la maggioranza erano emigrati da paesi vicini a Conflenti, Essendo dei Paesi vicini e parlando la stessa lingua (dialetto) e lavorando insieme era facile fare conoscenza e amicizia. E così che Zia Rosina diventò stretta amica con Felicia Tomaino e suo marito Luigino provenienti di Decollatura/Tomaini. Luigino aveva un fratello, Antonio, che lavorava in un’altra zona a circa 300 Km. Di distanza, e quando Antonio era venuto a fargli visita loro l’anno introdotto a Zia Rosina, e così che nacque un amore a vita.
Antonio decise di trasferirsi a Wangaratta, e anche lui venne occupato nella fabbrica dei tessuti.
Nell’ 1956 Antonio e Zia Rosina si sposarono, e così che iniziarono assieme il loro viaggio nella vita, con l’arrivo del primo figlio Pasquale nel 1957 e sei anni dopo con l’arrivo del secondo figlio Mario. Non appena i ragazzi erano grandi per frequentare la scuola, zia ritornò al lavoro ma in un’altro stabilimento tessile per la filatura della lana, e rimase in quel stabilimento fino all’età di 57 anni.
Nel pezzetto di terra attorno alla loro casa, hanno sempre gestito un giardino sia per la coltivazione di verdure e anche per fiori, e avevano anche piantato tanti alberi diversi frutti e pergole di uva, ed erano sempre molto felici di condividere i loro prodotti con amici e parenti. Infatti quando amici e parenti andavano a fargli visita, Zia e Zio hanno sempre dato qualcosa di frutto o verdura da riportare a casa. Ambedue erano sempre molto gentili e generosi e condividevano sempre gli stessi sentimenti e idee.
Nel metà degli anni settanta hanno avuto occasione di acquistare un’altra casa a cinque case distante da dove abitavano e conseguentemente la casa originale venne demolita e il primo figlio Pasquale ne costruì una nuova e più moderna per lui e sua moglie Viviana Cimino.
Zio Antonio ci lasciò nel 2007 all’età di 86 anni, e Zia Rosina rimasse sola a casa, ma sempre visitata dai suoi figli, parenti e amici, e durante quest anni ha continuato a gestire il suo amato giardino, ma con il passare degli anni ha sempre diminuito fino a un anno fà, quando ha detto ai suoi figli che desiderava di andare nella casa di riposo che era situata a pochissima distanza da dove abita suo figlio Mario.
E così che Zia Rosina ha trascorso l’ultimi 13 mesi partecipando alle attività che la casa di riposo organizzava pe tutti i residenti e sempre felice di essere una buona partecipante. Infatti aveva dato ai familiari gli orari nella quale era occupata con le varie attività in modo che chiunque la avrebbe andata a visitarla sapeva l’orario di andare.
Per Zia anche se il principio della sua vita é stato un periodo molto difficile e pieno di sacrifici, i suoi 70 anni vissuti qui a Wangaratta, Australia, sono stati anni ben vissuti. Infatti Zia era molto felice e senza malattie o dolori, soddisfatta di avere vissuto una vita piena d’amore e felicità; silenziosamente e in pace ci ha lasciato per riunirsi con il suo amato compagno e marito Antonio.
Una bellissima e tanto amata persona .
Una vita ben vissuta.
RIPOSA IN PACE ZIA ROSINA ❤️❤️
Nick Paola (Australia)