Così le case erano infestate di scarafaggi, formiche, topi e quant'altro vive vicino all'uomo.
I letti pullulavano di cimici, di pulci. Le pulci erano fastidiose: pungevano e volavano via. Non facevi mai in tempo a schiacciarle con le dita. Con le cimici la battaglia poteva sembrare vittoriosa perché appena accendevi la luce si muovevano incerte e lasciavano sotto il dito e sul lenzuolo una scia rossa e un odore nauseabondo. Poi, in ritirata, andavano ad annidarsi nei buchi delle tavole. Ogni notte le punture interrompevano il sonno più volte. Al mattino di tutte quelle battaglie cruente rimanevano i segni rossi e l'ira incontenibile di chi si sente continuamente sconfitto.
Ben diversa era la piaga dei pidocchi. Facevano più senso negli uomini, specialmente quando gli passeggiavano sul collo della camicia. " Sei come il pidocchio. Svergogni chi ti dà da mangiare"
Era il detto che indicava ipocriti e parassiti. Infestavano soprattutto le chiome delle fanciulle e delle vecchie.
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