Dialetto di Conflenti (CZ), paese calabrese situato nella zona centro-occidentale della regione.
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lunedì 16 novembre 2020
martedì 16 luglio 2019
domenica 20 aprile 2014
domenica 6 giugno 2010
giovedì 20 maggio 2010
Banditi calabresi
Giosafatte Tallarico, bandito conosciuto soprattutto nelle province di Catanzaro e Cosenza, commise molti omicidi e molti reati contro il patrimonio, ma godette di molte coperture da parte delle Amministrazioni locali.
Soprannominato "re della Sila ", era nato agli inizi dell'Ottocento a Panettieri in provincia di Cosenza, al confine con la provincia di Catanzaro. Uomo ben tarchiato, con una barba rossa. Era stato in seminario e poi aveva frequentato l'università per diventare farmacista. Stava facendo il suo tirocinio in una farmacia di Cosenza, quando per i soliti motivi di onore (avevano violentato la sorella), fu costretto ad uccidere un uomo.
Soprannominato "re della Sila ", era nato agli inizi dell'Ottocento a Panettieri in provincia di Cosenza, al confine con la provincia di Catanzaro. Uomo ben tarchiato, con una barba rossa. Era stato in seminario e poi aveva frequentato l'università per diventare farmacista. Stava facendo il suo tirocinio in una farmacia di Cosenza, quando per i soliti motivi di onore (avevano violentato la sorella), fu costretto ad uccidere un uomo.
sabato 27 marzo 2010
Sequestro di un uomo a Conflenti
" Nel maggio di quell’anno 1866 la comitiva Bazzarini si rese protagonista dell’ennesimo sequestro a danno di Antonio Perri fu Deodato di anni 38. Il fatto accadde in loc. Gallitelli, territorio di Conflenti. La vittima fu portata in un casolare in loc. Crozzano, territorio di Sambiase e affidato alla custodia di una famiglia del luogo. Successivamente costoro vennero arrestati. Per la cronaca, in una lettera fatta pervenire dai carcerieri a Deodato Perri risultante genitore dell’ostaggio, venne richiesta la somma di ducati 4.000. La lettera fu l’oggetto d’accusa da parte del giudice mandamentale di Sambiase. Dopo una perizia calligrafica affidata a quattro notai (due del comprensorio nicastrese e due della città di Catanzaro) si arrivò a sapere che la lettera del riscatto fu scritta, per mano di Bruno Vescio di Domenico, per conto della comitiva Bazzarini ."
giovedì 25 marzo 2010
Pietro Bianco
'U milleottocientu sessantunu
Pietru Biancu ha pigliatu li pini,
de la campagna 'ud'era dijunu
furise c'era statu picculinu.
Rispiettu 'un n'ha minatu a nessunu
ca siempre ha fattu 'u latru e l'assassinu
Pietru Biancu ha pigliatu li pini,
de la campagna 'ud'era dijunu
furise c'era statu picculinu.
Rispiettu 'un n'ha minatu a nessunu
ca siempre ha fattu 'u latru e l'assassinu
lunedì 22 marzo 2010
Panedigrano
Nicola Gualtieri detto Panedigrano (1753 -1828) fu un brigante conflentese autore almeno di dieci omicidi e quindici rapine, oltre a numerosi episodi d' inaudita violenza.
La sua conoscenza è dovuta al fatto che, dopo essere stato liberato dal carcere di Messina dove scontava le sue pene, guidò, nel 1799, una banda di ex- criminali, al servizio del cardinale Ruffo, per la riconquista del Regno di Napoli e quindi per la restaurazione della monarchia borbonica.
La sua conoscenza è dovuta al fatto che, dopo essere stato liberato dal carcere di Messina dove scontava le sue pene, guidò, nel 1799, una banda di ex- criminali, al servizio del cardinale Ruffo, per la riconquista del Regno di Napoli e quindi per la restaurazione della monarchia borbonica.
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