mercoledì 15 novembre 2017

Lettera di un emigrato conflentese

Nicolas Vescio
"questa è la storia di un conflentese in Argentina
Sono dovuto emigrare dall'Italia,assieme alla mia famiglia,quando avevo solo sette anni. Ho vissuto un'infanzia infelice in Argentina. Non ho trovato amici,ho dovuto imparare da solo la lingua :. Finita la scuola elementare, sono andato a frequentare il liceo e nello stesso tempo lavoravo per potere studiare.Poi,dopo essere diventato tecnico industriale, ho frequentato il college per ingegnere.Mentre studiavo,continuavo sempre a lavorare per guadagnare i soldi necessari per la scuola e per poter 


vivere. Ho lavorato ancora per aiutare i miei genitori a costruire una casa e dopo ho potuto cominciare a pensare di costruire per me una mia famiglia. Ora ho una brava moglie tre figli e una nipote e molto amici.In tutti questi anni ho sempre sofferto di nostalgia del mio paese e di tutti i miei cari parenti e amici che avevo lasciato nella mia terra.Dopo 61 anni, grazie a mio figlio , ho potuto finalmente fare un viaggio a Conflenti.Così ho potuto rivedere i miei cari cugini e zii che per tanti anni avevo portato nel mio cuore ,ma non avevo potuto fare un viaggio in Italia perchè avevo dovuto fare tante spese per la famiglia e i soldi non mi bastavano. Sono tornato in Italia dopo la pensione nel 2016 e nel 2017. Ho incontrato cugini di fratelli di mio padre e di fratelli di mia madre e la mia carissima zia .Sono rimasto solo dispiaciuto perchè non ho potuto rivedere i miei cari nonni e zii.Mi sento ora con l'anima più serena e soddisfatta perchè ho potuto salutare il mio paese dove avevo giocato quando ero bambino e dove ero stato felice assieme ai miei parenti cari e di aver potuto salutare i miei cari che ho trovato ancora in vita e felici di accogliermi con il loro grande affetto.Conflenti mi è mancata sempre tanto, è andato sempre lì il mio pensiero in questi lunghi anni,ora sono soddisfatto di averla rivista."

Lettera  ripresa da Internet.

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