mercoledì 16 dicembre 2015

u MESTRU BUTERA (2a parte) dal libro di Enzo Butera: A domani

"Una sera, credo durante la seconda elementare, rimasi a dormire a casa di mio nonno Giuseppe. Al mattino seguente, la sua seconda moglie, nonna Rusareddra, lavandomi il viso e il collo, scoprì dietro a uno dei miei orecchi una crosta. Mi chiese come me la fossi procurata: “Nonna, è il maestro che ci tira le orecchie e con le sue unghie lunghe ci fa male”, risposi. Quella mattina a scuola volle accompagnarmi lei. Andò dal maestro, gli mostrò la piccola ferita e gli disse con chiarezza che se lo avesse rifatto due coltellate non gliele avrebbe levate nessuno. Era un modo di dire spesso usato in varie occasioni, ma detto da nonna Rosaria con la sua proverbiale determinazione e col suo tono di voce aspro e secco, non era una minaccia da sottovalutare. Da allora le mie orecchie furono risparmiate dalle vezzose unghie del maestro Butera."

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