giovedì 7 aprile 2011

Cardune - Cardo



‘E pàmpine de rosa
E cchille de cardune
Sunu, ppe’ ru zifune,
Tutte ‘na stessa cosa.

   Cumporma  se scatina
‘E scippa gguale guale;
Ccussì cchille ‘e curina,
Ccussì cchille ‘e pidale
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( V. Butera)

Proverbio:  Acqua vìvinne e cardune màngianne



ll nome del genere (Carduus) deriva dal latino (= “cardo” in italiano) che a sua volta potrebbe derivare da una parola greca il cui significato si avvicina al nostro vocabolo “rapare”; ma altre ricerche farebbero derivare da un'altra radice, sempre greca, “ardis” (= “punta dello strale”), alludendo ovviamente alla spinosità delle piante di questo genere.
L'antichità del cardo viene attestata anche da antiche leggende che associano questo fiore al pastore siciliano Dafne, alla cui morte (grazie all'intervento di Pan e Diana), la Terra, piena di dolore, fece nascere una pianta piena di spine, il “cardo” appunto.
È da ricordare ancora che anche nelle tradizioni ariane il cardo era associato al dio Thor (dio della guerra e dei fulmini) .
Il nome italiano “Cardo” è abbastanza generico in quanto nel linguaggio comune si riferisce a diversi generi e specie di piante. Tra i generi che vengono chiamati direttamente “cardo”, oppure hanno una o più specie che comunemente si chiamano con questo nome citiamo: Carduus, Carduncellus, Carlina, Centaurea, Cnicus, Cynara, Echinops, Galactites, Jurinea, Onopordum, Scolymus, Silybum, Tyrimnus, tutti della famiglia delle Asteraceae. Ma anche in altre famiglie abbiamo dei generi con delle specie che volgarmente vengono chiamate “cardi” : il genere Eryngium della famiglia della Apiaceae o il genere Dipsacus della famiglia delle Dipsacaceae.
(da wikipedia)



PROPRIETA’ TERAPEUTICHE:il cardo è conosciuto soprattutto per la sua azione nel danno tossico del fegato provocato da alcool, droghe o tossine ambientali. Inoltre costituisce un ottimo antidoto all’avvelenamento provocato da un fungo velenosissimo, l’amanita falloide. E’ anche un ottimo galattogeno,cioè stimola la produzione di latte nelle puerpere e ancora ha effetto emolliente nella cura della pleurite, è depurativo del sangue, diuretico e febbrifugo.

(da ricerca scuola elementare Zanfini di Roggiano Gravina)

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