venerdì 3 dicembre 2010

Franco Berardelli - Martirano

         A MIA MADRE


O mamma, o tu che un giorno mi vedesti
abbandonar la casa vuota, spinto
dal fato avverso, curvo come un vinto
sotto lo sguardo dei tuoi occhi mesti;

o tu, che allora , per conforto o istinto
materno, al mio saluto sorridesti,
muta, piangente, dolorosa resti,
ora che io torno e t'ho col braccio avvinto.
 
Vieni. Ti narrerò senza parole
quello che in cuor mi giacque da tanti anni,
nel tuo giardino addormentato al sole;

ti narrerò il dolore che mi tenne
da te diviso, tutti i disinganni,
lo spasimo de l'anima ventenne!

Nel piccolo giardino addormentato
tra i fiori ed i profumi, nella quieta
beata solitudine, il poeta
dimentica la vita, il tempo, il fato.

Egli ritorna triste e disperato
per cose vane onde ciascun s'allieta.
Altra non cerca al suo dolore meta
che vivere sognando e averti al lato.

Lungi gli amori, gli odi, e tutti i ludi,
i folli desideri di conquista,
la sete di piaceri e di ricchezza

de la mediocrità corrotta e trista.
A te vicino, in più sereni studi,
egli rinnoverà la Giovinezza !



Franco Berardelli “ I Sonetti” 1930.

Roma, 11 maggio 1908 - Roma, 10 marzo 1932



" La poesia di Berardelli è designata da alcuni critici come opera tardo - crepuscolare, per l'atteggiamento in cui si pone il poeta di fronte alle cose. " La stanchezza amica, il giardino addormentato al sole, la malinconia degli ignoti lidi, il povero malato di tutto innamorato ", repertorio del tutto simile ai temi trattati dai poeti crepuscolari; vedersi ripiegati su se stessi, l'incapacità di stabilire un rapporto operoso e cordiale con il mondo, una volontà  di sofferenza e di auto- compianto.
 La poesia di Berardelli non si allontana mai dalla tradizione classica.... I temi di Berardelli si trovano nella tradizione ottocentesca e nella poesia straniera inglese e francese. ...


Tommaso Silvio Pucci

  ( da :Una rivista e un poeta - 2008)
 

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