domenica 6 giugno 2010

Banditi calabresi - Giuseppe Musolino

Noto come " il re dell'Aspromonte" nacque a Santo Stefano d'Aspromonte il 24 settembre1876.



Ebbe problemi con la giustizia sin da giovane, poi fu condannato a ventun anni per un omicidio di cui lui si proclamò sempre innocente. Dopo un anno riuscì ad evadere e si vendicò  con furia omicida di tanti suoi accusatori. Altri furono costretti a vivere sotto scorta o nel terrore.
La sua latitanza divenne un caso nazionale e se n'occupò anche il Parlamento. L'esercito  cinse d'assedio inutilmente le montagne dell'Aspromonte.
Musolino agiva da solo, ma aveva il favore della popolazione che lo riteneva vittima di un'ingiustizia.  Su di lui furono messe delle taglie che si rivelatono anch'esse inutili.
La sua latitanza terminò quando lui stesso decise di porvi fine., Si trasferì nelle Marche costruendosi una nuova identità. Fu preso quasi per caso e nel processo che seguì fu condannato all'ergastolo.
 Dopo la fine della  seconda guerra mondiale ottenne la grazia dal presidente De Nicola.
Gli verrà riconosciuta  l'infermità mentale e poi portato al manicomio di Reggio Calabria, dove muore dieci anni dopo alle 10:30 del 22 gennaio.

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